Chi ha provato a raggiungere lo Stadio Olimpico di Torino, giovedì 24 maggio, si è trovato dinanzi ad uno spettacolo non certo ordinario. Folle di migliaia di persone, in fila fin dalle prime ore della mattina per l’ingresso al prato (c’è anche chi era lì dalla sera prima per accaparrarsi la prima fila), code interminabili ai cancelli, giovani provenienti da ogni parte della nostra penisola, pronti ad assistere ad uno dei concerti- evento dell’anno: l’unica data italiana dei Coldplay.
Lo stadio, stracolmo, ha ospitato più di quarantamila persone. Un sistema di “gabbie” comunicanti ha permesso l’ingresso al prato, i cui cancelli sono stati aperti intorno alle 16. All’ingresso allo stadio è stato consegnato a tutti un braccialetto colorato, che rappresentava una delle più belle sorprese dello show.
La musica è cominciata intorno alle 19.30, ed è stata la volta della prima ospite di apertura: Rita Ora, giovane cantante e attrice kosovara.
Alle 20.30 circa è salita sul palco Marina and the Diamonds che è riuscita a coinvolgere il pubblico, seppure l’attesa per gli ospiti d’onore fosse altissima e tangibile. Voce interessante e sound originale, Marina and the Diamonds ha intrattenuto il pubblico dei Coldplay per quasi quarantacinque minuti di esibizione, proponendo alcune delle sue canzoni più note.
Alle 21.40 circa, sulle note del tema di “Ritorno al futuro”, ha preso il via quello che definire semplicemente un “concerto” sarebbe riduttivo.
Un enorme palcoscenico sormontato da cinque megaschermi rotondi, una lunghissima passerella terminante a forma di X, scenografie coloratissime in sintonia con la grafica del booklet dell’ultimo disco. Quello dei Coldplay è un vero e proprio spettacolo a trecentosessanta gradi, coloratissimo e sorprendente. Fuochi d’artificio e luci colorate accompagnavano l’ingresso della band.
“Mylo Xyloto” e “Hurts like heaven” hanno fatto da intro allo spettacolo, e quando i braccialetti si illuminano colorando un intero stadio strapieno è magia.
La band inglese ha proposto il giusto mix di brani dell’ultimo album e hit degli album passati, non deludendo le attese e suonando tutte le canzoni più belle del proprio repertorio.
Cerca di dire qualche parole in italiano, Chris Martin, ringraziando il pubblico per aver deciso di partecipare al tour. Come ogni artista straniero, quando arriva in Italia, anche Chris ci definisce “il pubblico migliore del mondo”, il più caloroso e partecipe.
Subito dopo la carica di una della canzoni più energiche dell’ultimo album è stata, infatti, la volta di una hit sempre tra le più apprezzate che ha scatenato l’entusiasmo del pubblico, “In my place“. E poi “Major minus”, “Lovers in Japan” e “The scientist“, che ha commosso ed emozionato. E senza nessuna pausa si è passati a “Yellow” accompagnata da luci immancabilmente gialle, “Violet Hill” “God put a smile upon your face“.
A fare da cornice a tutti i brani luci colorate sempre diverse e piogge di coriandoli delle forme simbolo della band (c’erano la M e la X di Mylo Xyloto, la campana, la farfalla, la goccia, il cuore).
La band si è poi spostata al termine della lunga passerella per proporre tre brani: “Princess of China” accompagnato da un video che portava virtualmente sul palco anche la collega Rihanna, “Up in flames” melodica e intensa e “Warning sign“.
Si è tornati poi al palco principale per set di quattro brani che ha fatto saltare e ballare tutto il pubblico, un’unica massa umana faceva vibrare lo stadio al tempo battuto dei brani: “Don’t let it break your heart“, “Viva la vida“, “Charlie Brown” e “Paradise“.
La band, dopo una breve pausa, è magicamente apparsa su un piccolo palcoscenico posto in un punto a destra del prato e ha proposto, in un set delicato e struggente, quasi acustico, una delle ballate più belle “Us againts the world” e una splendida versione di “Speed of sound“.
Si ritorna sul palcoscenico principale per il bis durante il quale la band ha proposto “Clocks“, “Fix you” che incanta con la sua dolcezza, per concludere infine con “Every teardrop is a waterfall“.
Il concerto è terminato alle 23.30 circa, lasciando sul pavimento dello stadio una splendida coperta di coriandoli colorati.
Fuochi d’artificio hanno illuminato il cielo di Torino al termine di un concerto davvero ricco e fiabesco, che ha lasciato i presenti a bocca aperta.
Uno spettacolo, quello dei Coldplay, che non ha certo deluso le aspettative di migliaia di fans accorsi da ogni parte d’Italia e anche da altri paesi europei per assistere alla data italiana della band inglese.
Magia e musica hanno viaggiato insieme. Chi c’era sa cosa intendo, chi non c’era può solo immaginarlo.
Autore: Roberta Cacciapuoti _ foto di R. C.
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