Da poche settimane la band canadese ha messo sul mercato il suo terzo album, “The Suburbs”, e per il lancio della tourneé mondiale si è esibita per due serate sold out nell’olimpo dei teatri newyorkesi, il Madison Square Garden.
Una delle serate è stata trasmessa in diretta on-line dal colosso youtube.com (solo gli U2 in passato riuscirono a fare ciò), con un canale dedicato alla band e con la magistrale regia di uno dei più importanti e atipici registi contemporanei, il visionario Terry Gilliam, unico membro americano dei Monty Python e autore di grandi film come “Brazil” o “L’esercito delle 12 scimmie”.
L’appuntamento per la diretta streaming in Italia era fissato per le h.4.00 del 6 Agosto, ma questo non ha scoraggiato migliaia di appassionati della musica festosa ed esuberante della band, pronti per ascoltare le esecuzioni dal vivo del loro miglior repertorio, brani diventati ormai già dei classici in rotazione musicale stabile nelle playlist musicali di tutte le principali stazioni radiofoniche.
Per capire il motivo di tale successo, è bastato puntare la sveglia pochi minuti prima dell’appuntamento, il tempo per preparare la moka e con un clic ci si ritrova già proiettati nella effervescente atmosfera che avvolge gli spettatori del Madison.
Si comincia con qualche immagine ripresa nel backstage con il regista che sottopone ai musicisti alcune domande tra quelle più curiose arrivate sul blog, i quali non sembrano prestare molta attenzione, forse già sottratti alla realtà dalla trance da prestazione che li avvolgerà da lì a qualche minuto.
http://www.youtube.com/watch?v=sVW9usMRgNE&feature=player_embedded
Poi la corsa a perdifiato lungo i corridoi, seguiti da una tele camerina portatile, fino a raggiungere lo stage dove li aspetta avvolti nel buio la strumentazione ricchissima di violini e chitarre, xilofoni e fisarmoniche.
Il pubblico presente in sala ha avvertito la presenza dei musicisti ed è subito in visibilio, mentre sul web qualcuno comincia a farsi prendere dall’ansia per i problemi di connessione che si stabilizzerà subito dopo le prime battute dello show. E’ con l’intro “Ready To Start” da Suburbs che i canadesi ci proiettano alla prima hit “Laika” dal fortunatissimo primo album Funeral.
Ecco che lo spirito di Springsteen e dei Talking Heads, di casa nel teatro newyorkese, si materializza, è bastato evocarne il ricordo nelle coralità vibranti, nelle ballate avvolgenti, incalzando il pubblico a partecipare allo show con le immagini che spesso “lo inquadrano” e rimbalzano sugli schermi video.
Come se non bastasse, al già numeroso esercito di musicisti presenti sul palco, si aggiunge la voce e la chitarra di Owen Palllet aka Final Fantasy, altro paladino della scena indie canadese che intona con Win Butler e la moglie Regine Chassagne, “No Cars Go” ancora dal fortunatissimo album d’esordio, entrato ai primi posti nelle playlist del decennio, appena trascorso.
Con “Empty Rooms” (come suggeriscono i visual), si passa alla presentazione dal vivo dei nuovi pezzi di Suburbs che colgono il pubblico ovviamente di sorpresa ma testimoniano la capacità di Win & co. di comporre la musica con maestria e per il massimo godimento del pubblico, più volte incalzato ad intervenire con quei ritornelli ooohhh!!-oohaa!! che fanno tanto coro da stadio.
Con “Invention” il regista non tarda ad inquadrare l’organo a canne che gli Arcade Fire riescono, con grande pazienza dei tecnici del suono e dei facchini, a tirarsi dietro per ogni tour; di quel suono tanto imponente e barocco non riescono proprio a farne a meno e ne fanno elogio di magnificenza in “Rococo” suonata con un cambio di direzione tanto veloce che va a sporcarsi di sonorià persino garage.
Butler si è messo al piano, mentre la moglie Régine si cimenta nell’utilizzo degli strumenti più svariati, persino una ghironda. È sempre più chiaro come stasera agli Arcade Fire funzioni tutto benissimo e l’emozione che riescono a trasmettere anche via web entra nello spirito degli spettatori che sommergono il blog di messaggi pieni di entusiasmo ed euforia, suscitando fremiti di godimento persino alle prime luci dell’alba. http://www.youtube.com/watch?v=7vS5crSXJ6k&feature=fvst
E’ il momento di un brano unico per gli Arcade Fire, “Power Out” dura dodici minuti!!! Voci, basso, chitarre, piano e batteria dominano ma non si sottrarre il caravanserraglio di archi, fisarmoniche, xilofoni e synth, ben presenti, a costellare la melodia dei testi che toccano le corde di un’affettività evocativa e desolata, un vuoto riempito dalla condivisione corale della malinconia. E come potrebbero sottrarsi le riprese di Gilliam al mood; il gusto esasperato per l’antico ed il moderno, persino kitsch, si manifesta nelle riprese vorticose e nei visual che scorrono sugli schermi e nei monitor, sfociando in sfrenata esuberanza scenografica.
Si fa presto ad arrivare alla fine dell’act con un repertorio ricco di successi: “Rebellion”, “Month of May” e “Keep The Car Running” scorrono veloci annegate nella bolgia entusiasta contenuta del Madison, capace di inghiottire persino l’officiante nel corso di un tentativo malriuscito di stage-diving, procurando lavoro straordinario ai ragazzi della security per recuperare il malmesso Win.
Siamo ad un ora e mezza di musica, ma il pubblico non finisce di mostrare l’affetto nei confronti della band e ne acclama con un’ovazione ininterrotta il ritorno sul palco per la playlist dedicata ai bis: “Neighborhood (tunnels) e “The Sprawl” che vede cimentarsi Regine finalmente da solista in una toccante interpretazione.
http://www.youtube.com/watch?v=0L6ZFhZVOx0&feature=player_embedded
Si finisce con “Wake up” il brano tratto da Funeral il più votato nel sondaggio lanciato sul web agli ascoltatori da casa nella scelta del pezzo preferito per chiudere lo show, tra baci e saluti politically correct franco-inglesi dal palco ed il pubblico sommerso da mucchi di coriandoli.
La festa della musica è finita ma e destinata a ripetersi per tutte le date del tour mondiale che porterà la band canadese ad esibirsi il 2 Settembre 2010 a Bologna, all’Arena Parco Nord, per l’attesissima data italiana.
Tutta la scaletta:
Ready to Start
Laika
No Cars Go
Empty Rooms
Crown of Love
Rococo
Invention
We Used To Wait
Power Out
Rebellion (Lies)
Month of May
Keep The Car Running
Tunnels
The Sprawl
Wake Up
Autore: g.ancora
www.arcadefire.com