David Byrne è un mago e come tale incanta. Lo show del chitarrista scozzese è sensazionale e adeguato a tutte le situazioni: David potrebbe suonare a Broadway, come a Napoli come a Pechino e presentare lo stesso show impeccabile e sincero. Personalmente sono convinto da sempre che il suono della chitarra dei Talking Heads sia uno dei migliori in tutta la storia del Rock e il modo di suonare di Byrne è immutato negli anni, di una semplicità disarmante e forse il segreto sta proprio in questo. David e la sua crew di ballerini e musicisti sono di bianco vestiti, il collettivo trasmette da subito calore ed energia. Nessun artefatto o effetti speciali, Byrne è affascinante in tutto, perfino nelle cazzate ad effetto, quelle che magari si fanno con gli amici; corre e si sfrena, salta, balla, sembra un bambino, indossa un Tutù, scherza, parla e interagisce con il pubblico arricchendo con la sua verve quanto di concettuale propone sul palco. Lo show si chiama “Songs of David Byrne & Brian Eno” e fino al momento dei bis i brani sono tratti esclusivamente dagli album prodotti dal Brian d’Irlanda, in evidenza “Fear of Music” e “Remain in Light”. Ho ancora negli occhi il “concertone” al Neapolis Festival del 2004 e come in quell’occasione in platea si sta seduti…per pochi pezzi iniziali però…David è travolgente quindi tutti spontaneamente in piedi a ballare e cantare sotto le stelle visibili dal Castel S. Elmo, la scaletta è imprevedibile e vi assicuro che le sorprese non mancano e il concerto è tutto da guardare, ascoltare, vivere. Byrne è showman di razza e sa quando colpire, vuole il pubblico coinvolto e rischia di compromettere la performance in due occasioni pur di dare libero e puro divertimento alla gente “sua” per questa notte dove tutti si scambiano sorrisi come quando a messa è scambiato un segno di pace. Del resto “Heaven” è paradisiaca e commovente, nonostante l’altro segreto di David Byrne: l’allegria.
Non si capisce bene però se l’ingresso è vietato ai minori di anni trenta, perché è mancato il pubblico giovane, quello che probabilmente ascolta i tantissimi “figlioletti” dei Talking Heads. Male hanno fatto…David sul palco canta e tenta di far sognare e noi tutti gli vogliamo un gran bene, come se fosse uno di famiglia!
Autore: Luigi Ferrara
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