Jamie Lidell torna in Italia con ben tre date per presentare il suo ultimo album “JIM” (2008).
L’ultimo tour risale al 2005 (anno di Multiply), ma rispetto a 3 anni fa e alle sue origini, il suo progetto oggi si allontana dalla sperimentazione digitale per abbracciare un suono più soul, funk a tratti ispirato agli anni ‘60.
Se il nuovo album è un’ennesima sorpresa, il suo live lo è ancora di più.
I suoi concerti sono sorprendenti e imprevedibili, diversissimi dai suoi dischi, e ogni volta diversi.
Grande attesa dunque a Roma, tantissimi i presenti al Circolo degli artisti , forse troppi a gremire la sala che sembra davvero piccola per ospitare tutti.
Sul palco un allestimento minimale: pianoforte da un lato e sul lato opposto una consolle, con un laptop.
Jamie sale sul palco in tutto il suo splendore con occhialini e giacca dorata, intonando le prime note di ‘Game For Fools’ da Multiply e ‘Wait For Me’ dall’ultimo album.
Un inizio soft, da vero concerto, in cui la sua bellissima voce esplode e lascia il pubblico a bocca aperta. Dopodiché gli schemi crollano, Jamie mette mano (e voce) alla consolle e dai toni funk ritmici e melodici passa velocemente all’improvvisazione. Un’improvvisazione sicuramente non casuale: le ripetizioni di suoni, i campionamenti della sua voce, con cui gioca distorcendola e modificandola, s’incastrano perfettamente con le melodie di un piano movimentato che accompagna e segue le sue evoluzioni sonore.
Stupisce inoltre per quanto insolita ma perfetta la sintonia tra la sua calda voce soul e l’elettronica che genera il suo sintetizzatore.
Il pubblico è divertito, canta e balla sui beat di ‘A Little Bit More’ e di “Fell Good”. I pezzi si fondono gli uni dentro gli altri in un unico brano, non c’è una vera e propria scaletta o una rigida sequenza.
Jamie Lidell riempie il palco con la sua sola presenza, sale in piedi sulla consolle del dj, balla e incita il pubblico a ballare e a farsi sentire.
Nonostante si stia davvero stretti, Jamie Lidell diffonde un entusiasmo dilagante e trasmette felicità.
Chiude il concerto con ‘Another Day’, il brano che lo ha reso conosciuto ai più. Come un vero show man fa cantare il pubblico e il leitmotiv del brano (Another day, another way for me to uh uh.. open up to you …) resta a lungo nell’aria. Un bis: Multiply e ancora improvvisazione sonora.
Giusto per andar via canticchiando e con un sorriso stampato in volto, divertiti e allo stesso tempo felici di aver preso parte ad un’esperienza così coinvolgente, più che un concerto uno spettacolo dagli effetti speciali.
Autore: Sara Ferraiolo
www.jamielidell.com