Al Circolo degli Artisti, una serata all’insegna della musica elettronica dolce, delle atmosfere rilassate e sognanti, dei profondi mood berlinesi, del post rock più intimista.
Devo ammettere, mi mancava un concerto così. Mi mancavano i fratelli Lippok sentiti suonare più volte ma mai insieme nella stessa formazione. Il trio berlinese (i Lippok + Stefan Schreider al basso) ha presentato ieri al pubblico romano il suo nuovo album “Hotel Morgen”. Prima di loro, in apertura di concerto, le suggestioni ipnotiche di Robin Guthrie dei Cocteau twins, che da subito hanno immerso il pubblico presente in un’atmosfera onirica e visionaria (a tratti soporifera) grazie alla sua musica fatta di riverberi, effetti e loop intimisti – il tutto accompagnato da immagini video psichedeliche.
Guthrie, considerato uno dei maestri incontrastati del dream pop anni ‘80, si è allontantato dalle sonorità new wave per spingersi verso la creazione di paesaggi elettronici e soundtracks strumentali.
Al termine della sua performance salgono sul palco i To rococo rot.
Mi piacciono molto, per lo stile, per la chiarezza dei suoni per la gentilezza delle melodie. Sicuramente la location non era delle più adatte, ma nonostante ciò la loro musica ha rapito, ha distratto, ha ipnotizzato.
Il concerto è un percorso emotivo, una evoluzione dall’elettronica eterea ma concettuale ad un minimalismo più vicino alla techno. E così gli stati d’animo che ne derivano cambiano ad ogni suono.
Esempio calzante LVX 4 , uno dei pezzi a mio avviso più interessanti dell’ultimo album: sembra una combinazione di suoni casuali, stonati, freddi e robotici che piano piano si aprono dando origine ad una struttura di suono chiarissima, melodica.
Tutta la loro performance è un continuo altalenarsi di loop morbidi con incursioni nell’elettro, un disegno di uno scenario di straordinaria intensità.
Loro sono carismatici e perfezionisti come solo i tedeschi sanno essere.
Facile individuare suoni in stile Tarwater, forse è scontato ma molto evidente nel live, momenti di originalità e influssi della scena sperimentale tedesca soprattutto nei pezzi tratti dai loro precedenti lavori. In definitiva un concerto rilassato, a tratti vivace – momenti importanti per riprendere coscienza e riemergere dal mondo dei sogni- e senza cadute di tono.
Autore: Sara Ferraiolo
www.myspace.com/torococorot – www.myspace.com/robinguthrie