L’idea di fare concerti in una sala cinematografica, a dirla tutta, presenta un inconveniente: il pubblico, per la normativa sulla sicurezza degli ambienti, deve restare seduto durante lo spettacolo; ma per la verità la programmazione scelta dagli organizzatori per questa breve rassegna musicale è appropriata alle circostanze, poichè sia gli artisti che si sono esibiti qui al Modernissimo nelle passate settimane (Giovanni Lindo Ferretti, la coppia Petra Magoni + Ferruccio Spinetti) sia gli Offlaga Disco Pax stasera, presentano un live set piuttosto celebrale, che può essere seguito comodamente dalle poltroncine.
Del resto non è certo una novità assoluta, in città: il teatrino Galleria Toledo, a pochi passi da qui, ha un’analoga e più collaudata programmazione di concerti musicali con posti a sedere soltanto.
L’idea poi, nelle esplicite intenzioni degli organizzatori, vorrebbe anche dare una mano a rivitalizzare la vita notturna di questa zona cittadina ormai terra di nessuno, devastata da una microcriminalità che di notte, nel buio dei vicoli tra Forcella ed i Quartieri Spagnoli, spadroneggia.
Il trio di Cavriago (la ‘Piccola Pietroburgo’ della loro canzone) sale sul palco alle 22.30 davanti a circa 200 persone, e subito inonda la platea col suo intruglio di suoni accattivanti, e sulle ritmiche elettroniche preregistrate Enrico Fontanelli si alterna tra il basso ed il sempre affascinante moog, mentre Daniele Carretti si occupa delle chitarre.
Infastidisce l’orecchio più sensibile il loro giocare con la musica attraversando psichedelia, new wave, funk, dance e post rock come se niente fosse, ed intanto Max Collini (voce), con una laringite cronica che lo costringe a tossire spesso, la cravatta rossa sulla camicia grigia a maniche corte, e con il leggìo sotto al naso, recita i suoi testi lunghi e complicati in un microfono equalizzato male, finchè dopo alcune canzoni è addirittura una parte competente del pubblico a segnalare a gran voce al tavolo del mixer l’errore abbastanza grossolano.
In circa un’ora e venti minuti scorre tutto il disco “Socialismo Tascabile” più alcuni inediti (sorprendente e coraggiosa ‘Sensibile’, sui fascisti Fioravanti e Mambro: “avremo bisigno di un buon avvocato, dopo aver cantato questa canzone” dice Collini…), e cerco di capire quale sorta di sottile equivoco ci sia tra gli Offlaga Disco Pax ed il loro pubblico; pochi ad ogni modo, tra quelli presenti qui stasera, conoscono già il loro disco…
I ragazzi in sala vorrebbero gli slogan, le bandiere rosse, il pugno alzato, i luoghi comuni del comunismo e magari anche l’antiberlusconismo: ma qui di certo non trova queste cose, perchè gli Offlaga non sono i Modena City Ramblers o un qualunque altro gruppo “da Festa dell’Unità”.
Non ricorrono nemmeno, però, al vuoto “sloganismo” come facevano i CCCP, dal momento che raccontano storie concrete e punti di vista talvolta persino pateticamente nostalgici [ad esempio quando narrano in ‘Tatranky’ di come i tedeschi oltraggiosamente si siano comprati la Skoda (“non la macchina: la fabbrica!”)], ma fanno anche la critica agli “errori, orrori ed ingenuità del marxismo”, mettono il sesso ben prima della politica in ‘Khmer Rossa’, raccontano di come la polvere bianca negli anni 70 facesse strage di giovani nelle periferie sottoproletarie, mentre cinicamente il PCI – non sempre ascoltato – diceva ai drogati: “fate pure, bucatevi, ma non vendete droga ai nostri figli e non drogatevi davanti a loro”, e spiegano come Al Bano e Romina Power uccisero il comunismo in Cecoslovacchia con ‘Felicità’!
G.L.Ferretti 10 anni fa dichiarò in un’intervista, tra lo sconcerto di fan e giornalisti, che se i suoi CCCP fossero nati in Unione Sovietica avrebbero senz’altro scelto di chiamarsi “USA”: un’affermazione molto punk, incomprensibile per le frange più politicizzate della nostra sinistra; e non a caso i CCCP tutto erano fuorchè musicisti di partito.
Beh, gli Offlaga fanno lo stesso ma per altre vie.
Con il loro “Socialismo Tascabile” e la loro “Elettronarrativa Elettorale” – che non si capisce cosa siano esattamente – sono un ibrido, consentitemi di dirlo, meno “avanti” dei CCCP, perchè parlano dell’Est europeo come di una certezza del passato su cui contavano, e che poi gli è franata sotto i piedi.
Ovviamente il gran finale col singolo ‘Robespierre’ accontenta tutti…
Autore: Fausto Turi
www.offlagadiscopax.it