Nuovo evento per il SudTerranea Club (Napoli), protagonisti: i Bohémien, gruppo storico romano formatosi nel 1985, fermatosi per 15 anni e ritornato a produrre nel 2002, identificati come band post-punk esaltato da testi rigorosamente in italiano.
Un concerto? Non direi, il termine “concerto” renderebbe lo spettacolo di sabato una cosa normale, ordinaria, ma la loro esibizione è stato un divertirsi comune, per la band e per il pubblico. Il pubblico napoletano era davvero numeroso, grazie alla notorietà della band ed alle loro apprezzate precedenti performance live.
I Bohémien hanno una carica indefinibile. Alex, la voce del gruppo è un personaggio carismatico, un folletto molto particolare, padrone del palco, ironico, divertente, ed in questo caso entusiasta del pubblico che a sua volta lo ha seguito attentamente. Unica pecca, forse il palco un po’ piccolino, ma va bene così, fortuna per noi della prima fila, sembrava di suonare insieme a loro!
Iniziano il concerto con brani del loro repertorio più classico (Eclissi, Colpi di sonno, Sangue e Arena, Nella nebbia (non oltre sarò), Tra specchi) repertorio più che conosciuto ed apprezzato dai partenopei, visto il coinvolgimento di tutto il pubblico, sono seguiti brani come Nell’ora dell’enigma, che fa parte del loro ultimo lavoro “La parata del circo” (on sale da Ott. 2005) continuando con Danza Pagana (a parer mio, bellissima!), per poi farci ascoltare il brano omonimo dell’ultimo lavoro, ritornando a canzoni un po’ più stagionate come Libido e Specchio.
La cosa che mi ha colpito di più è stato vedere il sorriso di Alex costante per tutta la durata del concerto, quasi ad ironizzare su se stesso (perché è un personaggio da conoscere!) e su di noi che stavamo ad ascoltarli, finalmente qualcuno che sorride senza mostrare la solita melanconia di circostanza perché “sono dark!”. Il pubblico ha molto apprezzato tutto lo spettacolo e cosa insolita è stato anche vedere l’agitarsi, il ballare e persino il “pogare” dei nero vestiti; chi conosce l’ambiente sa che è una cosa non molto frequente, scene simili si possono vedere quasi esclusivamente quando nelle dancefloor si ascoltano pezzi Ebm o Industrial.
Bello, peccato non averli visti prima e peccato per chi se li è persi. Per fortuna, il nostro “bel paese”, continua a “sfornare” bella musica, unico neo, purtroppo, è che gruppi come i Bohèmien restano spesso delimitati a determinati ambienti e ad un determinato pubblico!
Autore: Marianna Caruso
www.bohemien.net/