Stasera Napoli è a metà strada tra un asse ideale che unisce New York all’Emilia Romagna, lungo un cortocircuito temporale che va dagli anni ‘60 agli anni ‘80… strano, eh? Come mai è possibile? È che stasera questo nuovo locale (vedi sotto) così pop si trasforma nel tempio della cosiddetta lounge music, la musica d’intrattenimento, quella di facile ascolto (easy listening), quella musica (a volte ingiustamente vituperata perché associata alla muzak) che negli anni ’60 faceva da sottofondo a quelle fantastiche feste (se non l’avete ancora fatto correte a vedere quel gran capolavoro che è Hollywood Party con Peter Sellers!) che si tenevano un tempo che appare assai lontano, i cocktail party, sì, dove tutto era così bello e felice e, perché no, potevi anche trovare la donna della tua vita, cotonatura alta e minigonna arancione.
Il locale si chiama Duel:Beat ed è un ex-cinema, come si è già avuto modo di dire in un’altra recensione, ma questa volta la sala in cui si tiene il concerto è quella ampia però: il soffitto è alto, una grande mirrorball appesa a creare giochi di luce, la decorazione del pavimento ispirata a quel gran genio che è Jackson Pollock, tutto intorno puff e divani, poster psichedelici giganti appesi alle pareti, un barman acrobatico che lancia bottiglie e bicchieri per aria… Capite adesso perché dico New York? Questa ambientazione, mescolata alla musica live (ma anche selezionata dall’ottimo Wowie Zowie a fine serata) ci fa fare un viaggio indietro nel tempo nelle grandi decadi americane, i Sessanta, gli Ottanta, come si diceva in apertura… Certo adesso siamo a Napoli nel 2005, ma si sa come siamo noi napoletani, ce ne andiamo con calma, però meglio tardi che mai no?
Speriamo che questo locale con le sue scelte coraggiose resista contro l’orrida musica tunz-tunz e duri nel tempo!
Ma, tornando al concerto, stasera a suonare sono i Montefiori Cocktail, due fratelli gemelli emiliani che hanno fatto della lounge music il proprio credo di vita ed eccoli quindi a suonare una serie di successi che partendo da Serge Gainsbourg passano per Light My Fire e arrivano fino a una certa gloriosa musica leggera italiana … Sul palco sono in due (uno è impegnato ai fiati e alla voce, l’altro all’organo) ma, grazie al computer, il suono è quello di un’orchestra: e allora chiudendo gli occhi, con un po’ di immaginazione e un cocktail da sorseggiare in mano, veramente si può immaginare di essere tornati indietro a un tempo, un tempo in cui la musica era spesso gioiosa psichedelia e i balletti erano molto più comuni dell’oggi in cui liberarsi al suono della musica fa un po’ strano… sarà la timidezza? Eppure il pubblico napoletano sembra rispondere bene alle incitazioni emiliane del cantante dei Montefiori che non si stanca mai di battute e canzoncine sospese tra ironia ed erotismo giocoso.
Ad aprire la serata, impossibile non menzionarli visto il simpatico concetto che c’è dietro la loro musica, è stata la Playtoy Orchestra, ovvero musica fatta con due soldi: sponsorizzato dalla Bontempi (!!!) questo ensemble di sette elementi suona esclusivamente strumenti giocattolo e anche se l’idea non è originale (do you know Pascal Comelade?) la resa è assai buona, ed ecco allora i nostri eroi snocciolare una serie di classici lounge (e non) che vanno dalle colonne sonore (Febbre di Cavallo) fino ad arrivare agli spot pubblicitari (Fernet Branca), per non parlare del fantastico recupero della musichetta di un telefilm che ha accompagnato la nostra adolescenza: Vita da Strega!
Purtroppo il loro set, previsto originariamente durante la cena, è stato leggermente tagliato causa ritardo, peccato… Però una tirata di orecchie ai nostri musicisti giocattolo ci sta tutta, visto che hanno preferito suonare Jovanotti (Ragazzo Fortunato) piuttosto che Edoardo Bennato (W la mamma), vabbè.
Bellissima, infine, l’idea di proiettare sul grande schermo vecchi caroselli (Falqui! Olivetti! Peugeot!) a contorno della musica. Lunga vita al Duel:Beat!
Autore: Lucio Carbonelli luciocarbonelli@gmail.com
www.montefioricocktail.com; www.fabprod.it; www.duelbeat.com