La piccola Piazza Napoleone a Lucca è gremita per l’appuntamento con quelle che si possono considerare delle leggende viventi : Hollies, Buffalo Springfield, Byrds, questi gli incredibili precedenti di tre artisti che a dispetto delle avversità che la vita ha riservato loro sono tornati a suonare insieme in un World Tour 2005 che li vedrà impegnati fino al 17 settembre nella parte finale in un lungo American Tour ; nello stesso tempo sono usciti un loro Greatest Hits e Man Alive, il nuovo lavoro in studio di Stephen Stills . Questi tre vecchi leoni hanno rappresentato davvero il piatto forte di un Lucca Summer Festival molto variegato come proposte: vederli in azione ha confermato il momento di grazia artistico che stanno attraversando, già intuito dallo stupendo nuovo lavoro Crosby-Nash uscito l’anno scorso. E’ un evento davvero storico questa loro reunion, all’insegna di una rinnovata energia, professionalità e piacere di suonare insieme che a Lucca si è captato alla grande : per un pingue e statico Crosby ma felice come una pasqua ed ancora in possesso di una grandissima emozionante ‘voce’, un Graham Nash instancabile ed ineffabile maestro di cerimonie, vero regista dello show e coordinatore di armonie vocali ed un Stephen Stills appassionato chitarrista e generoso dispensatore di calde vibrazioni, nonostante qualche problema di deambulazione.
I tre erano supportati da una band di altissimo livello che ha rivestito di nuovo smalto e nuovi arrangiamenti ( sconfinando addirittura in territorio para-jazzistico) i vecchi gloriosi brani dei tre: tra di essi Jeff Pevar, il ritrovato figlio di Crosby che si è prodotto in alcuni soli entusiasmanti ed ha ingaggiato spesso con Stills dei serrati duelli chitarristici, ed il talentuoso tastierista James Raymond, uno dei due keyboards-men presenti nella band.
Lo show è stato un mix vibrante di brani tratti dal loro vecchio repertorio e dalle produzioni più recenti : una vera e propria ovazione ha accolto la frastagliata Carry On, brano che apriva il loro secondo album del 1970 Déjà Vu, restituita con commovente intensità a Lucca ad un pubblico di vecchi hippies dal volto segnato da rughe profonde ma anche di giovanissimi che incredibilmente conoscevano a memoria molti dei brani eseguiti. Grandissima emozione/esaltazione durante l’esecuzione di Almost cut my hair, Déjà Vu, Wooden ships, Chicago, Find the cost of freedom, veri inni generazionali alla libertà, alla ribellione, alla volontà di cambiare una società piena di brutti tarli ; ed i nostri, nonostante l’età non più tenera e le recrudescenze internazionali sotto gli occhi di tutti, sembrano ancora tenacemente ed utopisticamente credere a questi valori : a giudicare dalla serena insistenza con cui Nash a Lucca mostrava al pubblico il simbolo della pace ripetendo ‘…we can change the world ! ‘ . Non dimentichiamo comunque anche le recenti ‘pesanti’ dichiarazioni di Crosby su Bush e la politica della sua amministrazione durante un noto programma televisivo italiano!
Profondo e commosso silenzio invece durante le concentratissime esecuzioni di Lay Me Down, Penguin in a palm tree, Milky Way Tonight, Jesus of Rio ( dal recente Crosby-Nash ), ma soprattutto Cathedral e Guinnevere con i due a sfoggiare armonie vocali rinomate ma a tutt’oggi da brividi, assolutamente ineguagliate negli anni .
Uno spettacolo nello spettacolo l’ha offerto Stephen Stills, con i suoi brani ricchi di calore latino ed il fiero, palpitante chitarrismo di sempre, che non ha certo lesinato ad una platea in brodo di giuggiole : numerosi i plettri lanciati dopo i suoi soli ! Solo la sua voce ha un po’ tradito l’inesorabile scorrere degli anni.
Love the one you’re with é stato uno dei momenti in assoluto più esaltanti del concerto, cantata all’unisono dal pubblico. Stills ha poi proposto anche qualche brano dal suo nuovo Man Alive, tra cui un trascinante gospel alle tastiere ( una nuova Church ? ) .
Tra una Marrakesh Express ed una Helplessly Hoping sempre affascinanti e delicatissime, dal loro storico omonimo debutto del 1969, il concerto è giunto al termine, ma naturalmente non sono mancati più di un bis, tra cui le acclamatissime Teach your children e Woodstock .
Mentre lasciavo la piazza molti ragazzi cercavano ancora sotto le sedie i plettri lanciati da Stephen Stills…….
Autore: Pasquale Boffoli _ foto di Francesco Tunzi