C’è feeling tra Napoli e Howe Gelb. Non potrebbe essere altrimenti, vista l’estemporaneità del personaggio e la “creatività” della città partenopea(in una mia intervista a Gelb, egli ammise che una delle cose che l’affascinava di Napoli era il traffico, pensa te…). Solo che nelle ultime
performance live, il leader della band (?) di “All Over The Map” (l’ultima fatica discografica dei G.S., ndr.) si era sempre presentato da solo, al contrario, questa volta era accompagnato da un gruppo vero e proprio: i nuovi arrivi “danesi” Anders Pedersen (lapsteel, chitarra, mandolino elettrico), Thøger T. Lund (basso e contrabbasso) e Peter Dombernowsky (percussioni e batteria), in sostituzione dei dimissionari Burns e Convertino, ormai troppo presi dai Calexico. Considerati i presupposti, l’evento era di quelli da non mancare. Nella bella cornice della Galleria Toledo, il nostro si presentava come novello Peter Gabriel, girando per la sala con un microfono senza fili e chitarra mentre il resto dei musicisti era già sul palco. Al secondo pezzo partiva l’omaggio a Napoli con l’interpretazione del pezzo omonimo scritto per il nuovo album.
Rotto il ghiaccio Gelb ha cercato di interagire a più riprese col pubblico, intervallando i brani con stravaganti siparietti, uno dei quali comprendeva una cassa di birra offerta interamente agli spettatori (peccato fossi seduto al piano di sopra…). Non contento, ad un certo punto, ha fatto intonare a metà dei presenti “I Shall Be Released” di Bob Dylan ed ai rimanenti “Hey Jude” dei Beatles, creando un crescente clima di surreale interazione tra artisti e platea. Sotto l’aspetto musicale, invece, emergeva chiaramente la perizia chitarristica del buon Howe e il bel apporto dei recenti compagni di viaggio che non perdevano di vista i cenni d’intesa col “capobanda”, tutto intento ad improvvisare appena ne aveva l’occasione. Tale trattamento hanno ricevuto pezzi, giusto per citarne un paio, quali “Shiver” o “Leather” (un brano, quest’ultimo, tratto dal progetto collaterale OP 8), resi in maniera abbastanza diversa rispetto agli originali. Inutile, quindi, aspettarsi una scaletta o un’esibizione “normale”. Del resto, un personaggio come Howe Gelb, lo si ama “alla follia” proprio per questo…
Autore: LucaMauro Assante