Ormai un concerto dei Tottemo Godzilla Riders / Klippa Klokka ha assunto da tempo le fattezze di “evento”. Non si è mai vista tanta gente da queste parti per un concerto “indie”, eppure ogni qualvolta ci sono loro si scomodano le masse. La cosa però non sorprende più di tanto; questo perché il gruppo si muove con equilibrio raro tra istanze avanguardistiche e musica popolare, abili nel mescolare (pop, kraut, new wave, avanguardia, japan music) e nel mescolarsi (si scambiano continuamente gli strumenti tra di loro) riuscendo alla fine ad essere sempre diversi ma riconoscibili e soprattutto a non essere ingabbiati in stili definiti e stereotipati.
Una dimostrazione di apertura mentale che è sempre più difficile incontrare oggigiorno e che non gli impedisce di aprire la loro famiglia anche ad interventi esterni; è il caso di questa sera che registra la presenza dell’artista campano Marco “Cono”, dedito al do it yourself, ad affiancare il sempre ottimo Simone Caputo nei fraseggi piano/tastiere. Dunque, ricapitolando, sul palco si suonano chitarre, basso, batteria, piano e tastiere.
Le perle del disco omonimo pubblicato un anno fa da Snowdonia vengono riproposte tutte, seguite con grande attenzione dal pubblico, da Shiba-nui a Chiller Man e Tenera Cuta, fino al deliro etnico di Mosura, senza dimenticare alcune riprese dai vecchi dischi come Young Worker e Shigoku F dragon Baby; in più la chicca di 3 inediti che lasciano presagire ottime cose per il futuro tra cui, un pezzo su tutti, Telematic Dreams, riproposto anche nel bis, davvero eccezionale nei suoi ritmi new wave. Per chi ancora non se ne è accorto questa è l’ennesima conferma di un gruppo a suo modo unico nel panorama italico, teniamocelo caro.
Autore: Alfredo Rastelli