Approda a Napoli il tour promozionale degli Almamegretta, una delle più importanti realtà dell’ epoca, purtroppo lontana, del cosiddetto “rinascimento napoletano” degli anni novanta.
Orfani di Raiss, del quale però non si esclude un ritorno nel collettivo in futuro per prossimi progetti, gli alma si presentano all’incontro-concerto con la new entry Lucariello alla voce, D.RaD all’elettronica, Gianni Mantice (un ritorno) alle chitarre. Suonano i tre pezzi probabilmente più rappresentativi del loro “Sciuoglie ´e cane”: oltre al rap omonimo, la coinvolgente “Preta d´Oro” e “Cinque Dita” quasi una versione aggiornata della storica “’O Bbuono e ‘o malamente”.
Si evince una grande voglia di suonare, segnale è che mai la chitarra è stata tanto presente nei brani degli Almamegretta. Meno di sperimentare.
I paragone dell’attuale compagine col gruppo guidato da Raiss sarebbe impietoso, non solo per l’abisso dal punto di vista vocale.
Il gruppo, ineccepibile nello scrivere canzoni buone e personali, sembra aver perso con l’abbandono di Raiss il nucleo politico-ideologico che contribuiva a renderli un gruppo unico, quell’insieme di scelte artistiche e produttive che lo hanno reso negli anni antidoto alla banalità ed alla retorica per una città che di retorica e di luoghi comuni sta morendo da decenni. Un gruppo che però era allo stesso tempo capace di uscire e d’imporsi in ambito europeo e globale, riuscendo anche a volte a dare scossoni alle sonnolente classifiche italiane.
Questo, dalle risposte fornite alle domande del numeroso pubblico, traspare. Quest’ultimo fin dall’inizio, pur nell’ atmosfera rilassata dello spazio Feltrinelli, sembra dividersi subito tra fan del nuovo gruppo ed estimatori della prima ora, nettamente i più critici nella circostanza.
Sarà comunque molto interessante riascoltare il gruppo dopo un rodaggio live dei pezzi, magari in un concerto vero e proprio.
Autore: Pasquale Napolitano