Assolutamente unico nel panorama musicale italiano, Stefano “Edda” Rampoldi, ex cantante dei grandi Ritmo Tribale, ritorna con un nuovo album: “Odio i Vivi”, secondo disco in uscita per l’etichetta Niegazowana (distr. Venus).
Edda, dopo un lungo periodo di assenza dalla scena musicale, è riapparso, nel 2009 con il progetto solista “Semper Biot”, un album oltre le mode e gli stili, scritto a quattro mani con l’autore e musicista Walter Somà. Un disco che oscilla tra tematiche di redenzione ed oscurità, in continua ambivalenza e definito dalla critica uno dei dischi più belli e toccanti di questo ultimo decennio, nella musica italiana.
Nel 2010, esce “In Orbita”, EP registrato da una live session a Radio Capodistria, nel programma In Orbita di Ricky Russo ed Elisa Russo.
Da gennaio 2011 nascono altri pezzi, che lentamente vanno a formare “Odio i Vivi”, titolo che forse racchiude un senso d’amore per la vita. “Odio i vivi, ho i miei motivi, ma me li tengo per me” canta Edda.
Edda è poeta visionario e reale. Spirituale e naif, ma altrettanto terreno e carnale, mette a nudo la sua anima con linguaggio crudo e diretto, spesso impenetrabile se non fuorviante. Si esprime con frasi a metà, spesso lasciate cadere senza alcun significato apparente, in una sorta di rabdomanzia semantica. Immagini subliminali che puntano dritte all’inconscio e allo stomaco.
Alla produzione artistica di Taketo Gohara si devono invece le raffinate sonorità date dalla mescolanza di tradizione e innovazione con l’uso di strumenti elettrici e acustici, moderni e classici. Il tutto impreziosito dagli arrangiamenti orchestrali di Stefano Nanni.
La registrazione di Odio i Vivi è avvenuta in maniera “itinerante”, snodandosi tra il Noise Factory, dove è stato registrato da Taketo Gohara e Stefania Bonomini, il Perpetuum Mobile Studio, ma anche a casa di Otto, nel garage di Josè, nello studio di Cesare, nella stanza di Francesco, da Daniele Barbato presso Funtana Buddìa Recording studio.
Autore: red.
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