Il 30 agosto sarà pubblicato – via Anti records – anche in Italia “Tassili“, quinto album del collettivo di musicisti Tuareg, gruppo composto da combattenti rivoluzionari incontratisi nei campi profughi algerini.
Attivi dagli inizi degli anni Ottanta, i Tinariwen (che in lingua Tuareg significa “deserti”, al plurale) si sono affermati nella scena internazionale grazie alla loro musica, un’unione perfetta di elementi blues, rock, world e tradizioni sahariane.
Per il nuovo album i Tinariwen hanno optato per un cambio di rotta: non più i suoni delle chitarre acide di impronta psichedelica che li hanno resi famosi, ma un ritorno all’essenziale grazie ad un uso massiccio di chitarre acustiche e percussioni.
In “Tassili” (traducibile con “altopiano”) ritroviamo anche grandi collaborazioni: la band ha registrato il disco nel deserto algerino, dove è stata raggiunta nelle ultime settimane dai newyorkesi Tunde Adebimpe e Kyp Malone dei TV On The Radio, dalla Dirty Dozen Brass Band e da Nels Cline (chitarrista dei Wilco) che insieme hanno dato al disco quell’apertura al mondo che i Tinariwen da sempre vanno cercando.
E’ anche grazie a questa continua ricerca all’integrazione di suoni e tradizioni che il gruppo berbero ha conquistato negli anni la stima di molti artisti internazionali del calibro di Robert Plant, Brian Eno, Thom Yorke e Damon Albarn, che sul loro conto ha detto “Sono stati dei veri e propri ribelli e quale maniera migliore per comunicare un problema al mondo se non attraverso la musica? Non devi essere in grado di capire le parole per sentire qualcosa che sta più in profondità. E’ il modo in cui lo si esprime che dice tutto“.
Dalla fine di giugno i Tinariwen sono impegnati in un lungo tour mondiale che terminerà a dicembre in Gran Bretagna, e con ogni probabilità saranno in Italia in autunno.
Autore: red.
www.tinariwen.com