Alcune band ti colgono di sorpresa e ti si presentano all’improvviso. Immaginate di ritrovarvi ad un concerto e di vedere sul palco un cantante di colore con un giacca di pelle attillata che canta in tono meravigliosamente baritonale alla guida di una band perfettamente rodata.
È esattamente ciò che è accaduto ai tipi di Deadly che, cinque minuti dopo, avevano messo sotto contratto quella band, gli O’Children.
A volte un album brillante esce così, senza grossi sforzi. Specialmente se molte delle idee veicolate poi nel debutto erano già nella mente del principale compositore e cantante Tobi O’Kandi.
Dopo alcuni demo, l’etichetta ha spedito il gruppo fuori dalla regione di Kent per registrare il materiale con il produttore Barny Barnicott. Quel che ne è uscito fuori ha sorpreso oltre ogni aspettativa i responsabili di Deadly People.
I brani avevano una tensione straordinaria, epica e particolarmente appassionante. Fra Bauhaus, Sister of Mercy, Joy Division e naturalmente Nick Cave (il nome della band è infatti preso in prestito da una sua canzone), il debutto omonimo degli O’Children si regge su fantastiche melodie, giri di chitarra minimali e secchi ed un uso della batteria tipico di quegli anni ’80.
Bastano pochi secondi del brano ‘Ruins’ per capire di trovarsi davanti ad una di quelle straordinarie anomalie partorite dall’underground Indie.
Il disco è un qualcosa di affascinante ed assolutamente fuori dal tempo. Il fatto poi che nessuno dei membri della band, oggi appena ventenni, fosse ancora nato se pensiamo alle band di riferimento, rende il tutto ancora più meraviglioso!
Autore: Grazia De Micco
www.myspace.com/ochildren