I Monotonix ossia la band che ha ridato vita al rock, riacceso la miccia degli eccessi e tirato un pugno in faccia alle moine delle mega produzioni dopo le guest delle uniche due date italiane dei Pavement, il ventiquattro maggio a Roma e il giorno dopo a Bologna; tornerà in Italia per lo Spaziale Festival il ventidue luglio, e a Curtarolo, Pordenone, il ventitre luglio per il Curtarock Festival. A Tel Aviv, a casa loro, li hanno marchiati e bannati da tutti i locali e loro non si sono arresi e per questo hanno deciso di farsi cacciare anche dai club di tutto il resto del mondo. Di gusti musicali eccessivamente estremi per i palati israeliani (agli esordi suonavano metal) e autori di spettacoli non proprio convenzionali (si narra d’esibizioni culminanti in bagni di ketchup sul pubblico), dopo l’ennesimo show senza veli sono stati costretti a traslocare oltreoceano, a New York, per cominciare da capo. Un nuovo suono – un sanguinario, crudele e arcigno garage rock – la benedizione di Will Oldham e più di 300 date all’attivo in giro per Stati Uniti e Europa (possono vantarsi d’aver aperto i concerti di QOTSA, Ted Leo & The Pharmacists, Silver Jews, e gli RTX di Jennifer Herrema con cui condividono l’etichetta discografica Drag City), fanno dei Monotonix una delle realtà più interessanti del momento. Levi “Ha Haziz” (Yomtov) Elvis (vocals), Moshe Vegas (guitar) e Bonanza (drums) scalpitano, sputano e si denudano come Iggy e i suoi The Stooges ai tempi della Motor City Detroit. Il loro esordio è stato un 7″ pollici splittato con la sempre più sexy narco-rocker Jennifer Herrema (la vera Kate Moss del mondo rock) e un Ep “Body Language” sempre sulla Drag City records. A Settembre è uscito il loro primo full lenght, “Where Were You When It Happened?”, e i media già parlano di uno scossone epocale al mondo rock. Levi “Ha Haziz” (Yomtov) Elvis, Moshe Vegas e Bonanza the Cat sono i nuovi eroi del rock, dei novelli Freak Brothers in un mondo fatto di plastica. Dato il numero degli show dal vivo tenuti nel corso di soli due anni, inutile sottolineare come il loro punto di forza sia la rozza e incontrollata energia sprigionata sul palco. Ogni loro show si trasforma in una doccia di sudore e adrenalina, con passione da vendere. Musicalmente ricordano tanto i primi garage heroes di Detroit come Iggy Pop, The Stooges e MC5, il protopunk dei New Yor Dolls e la sguaiata scena stoner e acid hard rock dei primi anni novanta in cui militavano Corrosion Of Conformity, Kyuss e Clutch. I Monotonix hanno impastato la storia del rock americano nei loro abiti lerci e sudati e l’hanno strizzata in una bottiglia di Jack Daniels. Il risultato è la migliore live band degli ultimi anni. E se ora è anche il pubblico ai loro concerti a rendersi autore di spettacoli non proprio convenzionali (a Knoxville un fan s’è letteralmente dato fuoco, mentre durante un’altra data una coppia ha dato vita a una scena di sesso in pubblico) non si può dire che nella loro nuova “casa” non abbiano trovato chi li ama e li capisce appieno.
Autore: red.
www.monotonix.com