Gli artisti della scena musicale italiana, da sempre sensibili alle tematiche sociali, anche lo scorso anno hanno saputo farsi portavoce, più o meno consciamente, dei diritti umani; L’Associazione Voci per la Libertà e Amnesty International Sezione Italiana hanno selezionato le canzoni, edite nel 2009, che hanno toccato l’argomento nel modo più incisivo, quelle che, attraverso i testi, riescono a far riflettere sui diritti violati e sui principi fondanti della Dichiarazione universale.
L’analisi è stata lunga e travagliata, ma i dieci brani, da oggi candidati al Premio Amnesty Italia, soddisfano appieno entrambe le associazioni e vanno a toccare nodi salienti con i quali la nostra società si ritrova a confrontarsi: migrazione, pedofilia, guerra, autodeterminazione, prepotenza, razzismo, diversità e dignità. Ecco la lista:
1. “Carovane” – Sergio Cammariere
2. “Mio zio” – Carmen Consoli
3. “Anja del settimo cielo” – Grazia Di Michele
4. “Date a Cesare” – Dolcenera
5. “Parole che fanno bene” – Niccolò Fabi
6. “A sangue freddo” – Il Teatro degli Orrori
7. “Scappa” – Piotta
8. “Tancredi e Clorinda” – Radiodervish
9. “Non possiamo chiudere gli occhi” – Eros Ramazzotti
10. “Donna che parla in fretta” – Marina Rei
Il Premio Amnesty Italia è stato istituito nel 2003 e viene consegnato ogni anno all’artista che, attraverso una canzone pubblicata l’anno precedente, abbia saputo trattare con maggiore efficacia tematiche inerenti ai diritti umani e in particolare agli articoli contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Il riconoscimento è stato assegnato finora a Daniele Silvestri (“Il mio nemico”, 2003), Ivano Fossati (“Pane e coraggio”, 2004), Modena City Ramblers (“Ebano”, 2005), Paola Turci (“Rwanda”, 2006), Samuele Bersani (“Occhiali rotti”, 2007), Subsonica (“Canenero”, 2008) e Vinicio Capossela (“Lettere di Soldati”, 2009).
Per quanto riguarda il concorso dedicato ai musicisti emergenti, “Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty“, ricordiamo che il bando della manifestazione scadrà il 15 aprile 2010.
Autore: red.
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