Il compositore tedesco Karlheinz Stockhausen è morto a 79 anni a Kurten (Germania). Il decesso risale a mercoledì 5 dicembre. La notizia è stata diffusa solo venerdì dalla Fondazione Stockhausen. Nato a Kerpen-Moedrath il 22 agosto 1928, Stockhausen è stato uno dei più significativi musicisti del XX secolo, spaziando dalla dodecafonia alla musica elettronica. Giovanissimo studia a Darmstadt con Theodor W. Adorno, mentre nel 1952, trasferitosi a Parigi, entra in contatto con i grandi maestri della musica francese, tra cui Olivier Messiaen, Pierre Boulez e Pierre Schaeffer. Dal 1953 è di nuovo in Germania, dove entra a fare parte dello Studio di Colonia, fondato nel 1951 da Herbert Eimert, dove si svolgono i primi pionieristici studi sull’elettronica: al biennio 1955-1956 risale una delle sue composizioni più famose, «Gesang der Jünglinge», dove le suggestioni della distribuzione spaziale dei suoni sono già di notevole impatto. Il lavoro musicale di Stockhausen, nel frattempo, si intreccia sempre più con la vocazione spirituale del compositore, che, a partire dal 1977, inizia il monumentale progetto del ciclo Licht (Luce), dedicato ai sette giorni della settimana, in cui ritornano elementi della simbologia cristiana. Conclusa nel 2004 la composizione di Licht, Stockhausen era impegnato nella composizione di nuovo ciclo chiamato Klang (Suono), dedicato alle ventiquattro ore del giorno, di cui nel 2005 nel Duomo di Milano aveva presentato l’Ora Prima o Ascensione.
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