Mark Linkous, insieme ai suoi Sparklehorse, è riuscito a combinare la profondità dei più grandi songwriter alla dinamicità di una rock band. Il risultato è un country-folk teso, raffinato e intimista. Se è vero che gli anni ’90 sono stati terreno fertile per la nascita di cantautori di valore, Mark Linkous (nella foto) rappresenta uno dei virgulti più aggraziati di quel periodo. Mr Sparklehorse è riuscito a combinare la profondità, il piglio intellettuale, l’attitudine intimista dei più grandi songwriter della storia (da Neil Young a Will Oldham), alla dinamicità di una rock band (un po’ come hanno fatto Elliot Smith, Jeff Buckley e Jeremy Egnik); è come se Neil Young fosse a capo dei Replacements. Il progetto Sparklehorse nasce a Richmond in Virginia intorno alla metà degli anni 90, e il talento cristallino di Linkous è subito manifestato da uno dei primi singoli, “Hammering the cramps” (parente stretta di “Wished I was a giant” dei Guided by voices), una superba melodia completamente immersa in un tripudio di
chitarre distorte, con la voce di Linkous, filtrata, ma deliziosamente armoniosa.
Christian Fennesz aprirà il concerto con un set chitarra e laptop. L’austriaco, noto manipolatore di suoni elettronici, ha collaboratore con gente del calibro di Ryuichi Sakamoto, Keith Rowe, Jim O’Rourke, David Sylvian e di recente anche con gli Sparklehorse con i quali, si vocifera, che registrerà un album.
Queste le date italiane di Sparklehorse / fennesz:
21 maggio – Torino – Spazio 211
22 maggio- Milano– Transilvania con Dirty 3
23 maggio- Roma – Circolo artisti
24 maggio – Bologna – Estragon rocker festival
25 maggio – Verona – Interzona
26 maggio – Bari – Università
Autore: red.
www.fennesz.com – www.sparklehorse.com/