Uscirà per Morr Music il 14 Marzo “The Needle Was Traveling”, quinta prova dei TARWATER, l’ormai collaudato duo composto da Ronald Lippok e Bernd Jestram finora accasato presso la berlinese Kitty-Yo – in notevole calo qualitativo, va rilevato. Oggi orientati alle canzoni e al loro contenuto narrativo più che all’elettronica tout court, i due hanno registrato l’album con una strumentazione tradizionale (chitarra, basso e batteria) a cui hanno solo in un secondo momento aggiunto i campionamenti. “The Needle Was Traveling” ha visto la partecipazione di Dirk Dresselhaus (Schneider TM), Marc Weiser (Rechenzentrum) e Hanno Leichtmann (Static).
L’amore di Thomas Morr per la musica non poteva essere indirizzato unicamente verso gli artisti del suo roster, ed è in tal senso che va visto il licenziamento in Europa, da parte della label teutonica, di “Home E.P. Vol.V” di BEN GIBBARD & ANDREW KENNY, già uscito negli States su Post-Parlo. La release di Morr, prevista per il 7 Febbraio, diventa un omaggio sincero da parte dello staff di Morr Music ad un disco che, ancor prima della sua pubblicazione su Post-Parlo, occupava i vertici della classifica speciale redatta in casa Morr, ed è anche un segno tangibile del consolidarsi della collaborazione tra Styrofoam e Gibbard & Kenny i quali, insieme a Jimmy Tamborello/Dntel, formano i Postal Service, il cui prossimo album, in uscita a inizio 2005 su Sub Pop, conterrà un remix ad opera di Arne Van Petegem aka Styrofoam.
Giunge infine al secondo album MASHA QRELLA (già con Contriva e Mina) dopo il fortunato “Luck” del 2002. “Unsolved Remained” (in uscita il 28 Febbraio su Morr Music) conferma le capacità compositive ed interpretative della multistrumentista tedesca che nei suoi lavori solisti focalizza l’attenzione su arrangiamenti che amplificano l’impatto emotivo dei pezzi. Aiutata nel percorso creativo e nella produzione da Norman Nietzsche (anche lui nei Mina), dai Rechenzentrum (in ‘Vertical Destination’), da Henrik Johansson (nel cui studio è stata registrata ‘I Can’t Tell’) e dagli Iso68 (presenti con appena un sample), Masha crea un disco equalmente acustico ed elettronico, la prova degli opposti che convivono e lo spazio ideale per il dialogo con l’ascoltatore.
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