Veterani della scena sperimentale italiana, Le Forbici di Manitù festeggiano a modo loro i 20 anni di carriera “sul fondo” dell’underground, e lo fanno con un doppio album retrospettivo in uscita sulla label barese Small Voices.
Il primo disco è stato registrato dal vivo nella loro cantina, in cui offrono nuovi arrangiamenti, diretti ed essenziali, di molte tracce del loro “back catalogue”, apparse dal 1983 a oggi su una miriade di releases (CD, compilation, singoli, anche cassette). Lasciando da parte per questa volta elettronica “concettuale”, “audiogames” noise e ideali soundtracks, la voce di Manitù Rossi ci guida attraverso una eterogenea raccolta di surreali ballads di amore disperato e odi sconsolate alla più deprimente normalità, feroci dark songs su serial killers e nervosi inni psycho-funk ispirati a vecchi b-movie, cover e omaggi a The Associates, Nico, The Beatles, Kraftwerk, Wire e Cocteau Twins. In quest’occasione Le Forbici di Manitù sono Manitù Rossi, Gabriella Marconi, Teresa Zucchini, Sabrina Lodi, Enrico Marani e Vittore Baroni.
Sul secondo disco troviamo invece remake e remix di altre canzoni da parte degli stessi protagonisti, registrate in studio insieme a una fitta rete di amici/colleghi/special guests: l’affascinante pop di Valvola & Mac Donald Duck Eclair, l’electro-funk deviante di Technogod ed Erasermen, il bizzarro avant-punk dei Maisie (insieme ai “plagiaristi” Plozzer), la rarefatta ambient-dub di Teho Teardo. Senza dimenticare l’allucinata title-track ‘Tagliare’, una sequenza electto-ritmica a firma Le Forbici di Manitù rielaborata da alcuni artisti internazionali (Mana ERG, DJ Balli, Lloyd Dunn, Rod Summers, T.A.C., Massimo Giacon, Nocturnal Emissions) e mixati in un fenomenale cut-up dj-set di oltre 23 minuti da Marani e Taver dei DuoZero.
Info: info@smallvoices.it, http://www.smallvoices.it/.
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