Next big thing, new sensation, chiamatela come vi pare, ma un paio d’anni fa, con quel “McLusky Do Dallas”, prodotto peraltro da un tale Steve Albini (che sarà un antipatico, ok, ma qui si parla di capacità tecniche e professionali), la band gallese fece non poco per appiccicarsi addosso questo titolo. Con merito e senza neanche quel clamore con cui la stampa britannica porta in trionfo i best-seller a turno individuati. Ora ce li abbiamo di nuovo qui, noi ansiosi, col loro terzo album, succintamente (…) intitolato “The Difference Between Me and You is That I’m Not on Fire” e in uscita, come il precedente su Too Pure, il 10 Maggio (8 giorni più tardi oltreoceano). Il primo singolo estratto si intitola ‘That Man Will Not Hang’, ed è già uscito (siamo in ritardo, lo so) il 26 Aprile. Il singolo comprende anche le demo version di due brani non inclusi nell’album, ossia ‘London Whine Company’ e ‘The All Encompassing Positive’. Questa, invece, la tracklist dell’album (non vi ripeto il titolo, anche se basterebbe un semplice copia-incolla): ‘Without MSG I Am Nothing’, ‘That Man Will Not Hang’, ‘She Will Only Bring You Happiness’, ‘Kkkitchens, What Were You Thinking?’, ‘Your Children Are Waiting For You to Die’, ‘Icarus Smicarus’, ‘Slay!’, ‘You Should Be Ashamed, Seamus’, ‘Lucky Jim’, ‘Forget About Him, I’m Mint’, ‘1956 and All That’, ‘Falco vs. the Young Canoeist’, ‘Support Systems’.
Per il nuovo album i McLusky hanno usufruito anche stavolta dei servigi del prolifico produttore di origine italiana (che li aveva definiti “la miglior band britannica”). la gestazione dell’album è stata lunga. Un primo ingresso in studio di registrazione avvenne ad aprile 2003, con una provvisoria reelase date fissata per Settembre (2003, of course). I piani sono saltati: i McLusky sono andati in tour, hanno pubblicato un singolo, hanno silurato il batterista, sono rientrati in studio a Dicembre, sono andati di nuovo in tour, hanno pubblicato un altro singolo, ma non è uscito nessun album.
Il fatto è che le prime session, come si può immaginare, non avevano dato buoni esiti, anche in virtù di quanto accaduto con l’ex batterista Mat Harding, la cui rottura con la band era stata descritta dal frontman Andy Falkous con queste parole: “facciamo chiarezza – era un bastardo, e l’unico rammarico è stato aver aspettato così tanto a mandarlo via”. al suo posto la band ha reclutato Jack Egglestone, che ha contribuito quindi a fare un album che si annuncia come più pesante di “Dallas”. Falkous è entusiasta, tanto dell’album che di Jack: “il nuovo batterista è fantastico: tutto nel vigore dei suoi 22 anni, già al 98% della forma anche sui pezzi vecchi, un ragazzo sincero e dolce, e nonstante un fottutissimo drum-kit la scrittura va in modo così prolifico che siamo diventati veramente una fottutissima band ancora una volta, che è una sensazione che non riesco a descrivere senza arrossire”.
Ora la band gallese è attesa da un tour di Germania, Stati Uniti e Canada (già alle spalle alcune date oltremanica), prima di imbarcarsi per l’Australia e per gli estivi festival europei. Un motivo in più per farsene qualcuno, suggerisco.
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