Apparentemente incuranti della glorificazione che la critica ancora non ha smesso di tributare a “Yankee Hotel Foxtrot”, l’album del 2002, i Wilco sono attualmente in studio nella loro Chicago per completarne il seguito, dopo aver iniziato le registrazioni a New York un paio di settimane prima e aver preso un meritato break nel giorno del ringraziamento. L’album dovrebbe uscire in primavera su Nonesuch, con cui la band ha firmato dopo una chiacchieratissima separazione dalla Reprise, affiliata della Warner Bros., nel 2001.
Due i titoli finora presi in considerazione per il disco: “dBpm” (che è anche il nome che la band attribuì a un gruppo di registrazioni improvvisate nel 2002) e “W*lco Happens”. La rosa di canzoni ne comprende una trentina, e la band sta ancora selezionando quelle che finiranno sull’album. Niente tracklist quindi per ora, ma almeno qualche titolo: ‘Hell Is Chrome’, ‘Muzzle Of Bees’, ‘Panthers’, ‘Theologians’, ‘Company In My Back’, ‘At Least That’s What You Said’, ‘Wishful Thinking’ e ‘Kicking Television’.
La band, che in aggiunta ai membri stabili Tweedy, Stirratt, Kotche e Bach si sta avvalendo anche di Mikael Jorgensen – utilizzato in tour a tastiere e laptop –, co-produce l’album con Jim O’Rourke, che aveva già “ingegnerizzato” il loro citato capolavoro. Secondo il mainman Jeff Tweedy alcuni brani sono simili alla “asciuttezza e alla kraut-rock vibe” (?!) di “Foxtrot”, laddove altre hanno un sound molto più “live – anche dal punto di vista vocale – e organico”. “Stiamo aspettando di vedere, nel complesso e a lavoro ultimato, che razza di disco ne esce fuori”, prosegue Tweedy.
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