La nuova sensazione della musica soul & R&B incredibilmente non arriva né da Detroit, né da Memphis o da Chicago. E neppure da Londra. Arriva incredibilmente dalla Spagna, più precisamente da Barcellona, dove appena due anni fa si sono incontrati per caso un gruppo in cerca di cantante e lei, la soul sister Koko Jean Davis, nata in Mozambico e vissuta proprio tra la capitale della Catalogna e gli Stati Uniti. Una cantante che sul palco si trasforma in un’epigone sensualissima di Tina Turner, capace di graffiare con la sua voce da leonessa o di accarezzarti con la più nostalgica delle melodie.
Si chiamano The Excitements, sono in sette, e a scoprirli è stata la piccola etichetta Penniman Records guidata dal talent scout Enric Bosser che li ha mandati in studio con una leggenda del lo-fi rock’n’roll degli anni Novanta: quel Mike Mariconda, protagonista con i suoi Ranch Hands e poi produttore di Devil Dogs, Mummies, New Bomb Turks, Nine Pound Hammer, Hard Feelings.
Ne sono venuti fuori due sette pollici e uno straordinario album omonimo composto da “minor hits” della più intensa e appassionata black music degli anni Sessanta con pezzi “rubati” al repertorio di Little Richard, Barbara Stephens, Falcons (il gruppo di Wilson Pickett prima della carriera solista), Nathaniel Mayer, Bill Pinkney. Ma è soprattutto dal vivo che gli Excitements trovano la loro dimensione ideale, capaci come sono di trascinarti in un vortice di brani coinvolgenti e un attimo dopo colpirti al cuore con una ballata ricca di feeling.
Il loro nome è diventato un culto sotterraneo, grazie a un febbrile passaparola e l’attività della band si è fatta frenetica. Prima di tornare in estate come protagonisti del Porretta Soul Festival, gli Excitements sono stati in tour in Italia in primavera. Li abbiamo intercettati nel backstage prima che dessero vita a una delle loro caldissime apparizioni dal vivo al Micca Club di Roma. A parlare è Koko Jean Davies.
Come è nata la band e avevate in mente sin da principio l’idea di fare soul e R&B vecchia maniera?
Gli Excitments si sono formati tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010. A formare la band sono stati tre membri del gruppo. Dani e Adrià, il bassista e il chitarrista ritmico, suonavano assieme in una precedente band. Quando quel gruppo si sciolse decisero di creare gli Excitements. Erano alla ricerca di una cantante, mentre io stavo cercando un gruppo e siamo stati fortunati ad incontrarci.
Sin dall’inizio l’idea della band è stata molto chiara: suonare R&B/soul. Non facciamo funky, non suoniamo soul. Suoniamo rhythm’n’blues ispirato ai Sixties e alle sonorità della Stax. E’ la nostra passione ed è il motivo per cui esistono gli Excitements.
Quali sono le vostre principali fonti di ispirazione? Dopo averti vista dal vivo, posso dire che è impressionante la somiglianza con la giovane Tina Turner…
Siamo ispirati da tutte quelle band di R&B degli anni Sessanta che incidevano per la Stax. Ci ispirano molto Ike & Tina Turner, ovviamente, ma anche James Brown, Etta James, Sugar Pie DeSanto, Little Richard. Non è un caso che la nostra etichetta si chiami Penniman Records in omaggio a Little Richard…
Tra i gruppi di oggi a chi vi sentite vicini per stile a attitudine?
Tra i gruppi attuali ci sentiamo vicini a Sharon Jones & The Dap-Kings di cui siamo grandi fan anche se suonano un tipo di musica un po’ diversa dalla nostra. Anche loro sono nostri fan, c’è un grande rispetto reciproco.
C’è poi un’altra band in Spagna, si chiamano Pepper Pots e hanno un suono molto orientato alla Motown. Hanno stile e sono una grande band. Ci sono altri gruppi che ci piacciono, ma questi due sono i nostri preferiti.
Il vostro primo omonimo album si compone di cover piuttosto oscure, di “minor hits” del genere. Come mai vi siete orientati a esordire con un disco di sole cover?
Fondamentalmente non vogliamo fare ciò che fanno tutti gli altri. Nel nostro gruppo Adrià e Dani sono dei grandi collezionisti di oscuri gruppi di Rhythm’n’Blues, R&B-soul music. Suonare quei brani rende la cosa molto interessante perché c‘è così tanta musica da scoprire che la maggior parte della gente non conosce. E’ musica meravigliosa. E noi vogliamo omaggiare quegli artisti, mantenere viva quella tradizione e anche insegnare qualcosa alla gente. Ecco perché abbiamo scelto di rifare queste cover sul nostro debut-album.
Per registrare “The Excitements” avete chiamato l’ex Raunch Hands Mike Mariconda, musicista e produttore della scena lo-fi rock’n’roll degli anni 90. Come mai la scelta è ricaduta su di lui e com’è stata l’esperienza in studio assieme?
Lavorare con un produttore come Mike Mariconda è stata un’esperienza grandiosa perché sapeva esattamente quale sound desideravamo e ci ha aiutato molto a ottenere il suono di quegli anni. Mike Mariconda è un genio e non possiamo lavorare con nessun altro se non con lui!
Avete in cantiere un nuovo disco e state scrivendo brani originali?
Il nostro prossimo album a cui stiamo lavorando al momento vedrà anche brani originali. Ci saranno 8 canzoni originali e anche 4 cover. Anche se lentamente stiamo scrivendo brani nostri e quindi, sì, ci saranno degli originali.
Autore: Roberto Calabrò
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