Quando mi vedevo i video di We Have Band pensavo che forse quei tre erano dei modelli della Benetton che all’improvviso si erano messi a fare musica. Lei: bionda, algida, una Nico postmoderna elettrorock; lui: un fico da paura metà dottor House metà intellettuale francese; l’altro: l’esotico elemento di discordia del menage a troi. Insomma li ho aspettati al Circolo degli Artisti seduta sulle panchinette esterne nell’attesa che finissero con il sound check. Me li immaginavo pure un po’ snob e allora mi ripetevo le domande in inglese simulando il miglior accento britannico che riuscissi a fabbricarmi mentalmente. Poi a un certo punto esce un ragazzino di colore alto quasi quanto me e la prima cosa che ho pensato è stata: okay. Adesso chiama suo padre e cominciamo l’intervista. Invece no. Era Darren. E dietro di lui, dopo un attimo, ecco Dede e Thomas, i coniugi. Si siedono pure loro sulle panchinette. Sorridono e sono un sacco carini. Io gli voglio bene. Pure se sono la riduzione in scala dei We Have Band. Ma magari con quelli veri ci stavamo sulle palle, che ne possiamo sapere.
Cominciamo dall’inizio…so che tutto è partito da un invito a cena. Come è andata esattamente?
Thomas: La band è nata da una sera in cui io e Dede avevamo invitato un po’ di amici a casa. E’ stata una strana cena, singolare (sorride). Siamo finiti tutti a fare della musica…Noi eravamo già sposati mi sembra, vero? (si rivolge a Dede, lei gli restituisce un’ occhiataccia che solo una moglie, ma fichissima). Ci siamo conosciuti a lavoro, lavoravamo per un’etichetta discografica.
Come funziona esattamente il lavoro creativo del vostro menage a troi?
Darren: Thomas gestisce i programmi al computer, io e Dede ci mettiamo il resto; ci piace stare nella stessa stanza quando componiamo, è un vero e proprio lavoro collettivo, fin dall’inizio. Per i primi mesi era solo un gioco: quella storia della cena ci era piaciuta molto, le cene poi sono diventate un appuntamento fisso e anche le canzoni che provavamo hanno iniziato ad assumere una forma stabile, di volta in volta. Siamo molto sinceri l’uno con gli altri. Se non ci piace qualcosa non esitiamo a dirlo, così pure se qualcosa ci entusiasma. Questo credo, sia dovuto alla grande stima reciproca che ci lega.
Vi siete mai cimentati in altro tipo di musica da quella che fate?
Thomas: io ho suonato in un paio di band prima di questa, abbiamo fatto un po’ di concerti in giro per l’Inghilterra, ma niente di più. Facevamo sempre musica elettronica, forse leggermente più soft. Darren viene da brevi esperimenti post-rock, Dede invece non aveva mai fatto musica prima…
Dede: Non avevo mai neanche pensato di farlo, nella mia vita. All’inizio ero scettica, poi spaventatissima di farlo davanti ad un pubblico. Adesso mi diverto da morire, forse non riuscirei più a farne a meno.
E del vostro album cosa dite? Sentite che rappresenta We Have Band? E’ proprio come lo pensavate all’inizio del progetto?
Thomas: Si assolutamente. Soprattutto perché ci sono spunti e stimoli molto diversi: come noi. Siamo persone sostanzialmente diverse con qualcosa di simile che ci tiene insieme.
Dede: questo album nasce da quello che noi ci sentivamo di essere al tempo; adesso, anche se non è passato poi così tanto, ci siamo arricchiti di nuove esperienze, ci piacciono cose nuove… il prossimo disco non ripeterà il primo, senza dubbio.
Thomas: stiamo lavorando ad un album con sonorità più dark, meno elettropop, più introspettivo.
Quali sono le band da cui al momento vi sentite più influenzati?
Thomas: Ci piacciono molto i Foals. I Gold Panda e gli Animal Collective sono sempre nella nostra playlist… ogni tanto M.I.A. tira fuori il nostro lato pop.
Per quanto riguarda le collaborazioni con altri artisti? Ne avete fatte parecchie…
Dede: si tratta soprattutto di remix, realizzati in collaborazione con i Bloc Party o Micachu, dei Micachu & the Shapes. Con loro in effetti è una vera e propria collaborazione, dato che ci prestano la loro batteria per i live.
Cosa ci potete suggerire della scena musicale attuale?
Thomas: Quest’anno ci sono piaciuti moltissimo gli EST e i Grizzly Bear. E poi i Christal Fighters…vengono a suonare questa settimana proprio qui!
Dede: Ve li consigliamo davvero, hanno uno show pazzesco.
Tu e Dede dunque siete colleghi ma anche marito e moglie, com’è lavorare con il rispettivo compagno?
Thomas: Ci conosciamo da dieci anni e da cinque siamo sposati. Siamo stati amici a lungo e continuiamo ad esserlo. Questa intimità è un valore aggiunto alla nostra collaborazione, ci capiamo benissimo.
Dede: Ti confesso che non avrei potuto mai immaginare qualcuno di diverso al mio fianco. Thomas è la sola persona che potrei sopportare 24 ore su 24 accanto, sette giorni a settimana.
E per te Darren? Com’è lavorare con una coppia di “coniugi”? Per quanto sui generis…ti senti mai fuori posto?
Darren: Mai. Assolutamente. Il nostro rapporto è impostato come un costante invito a cena tra amici di vecchia data.
Ma adesso permettetemi di scendere nel frivolo e fare una domanda a Dede: scegli da sola il tuo look durante i concerti e per i video? Credi che l’immagine che dai di te sia parte importante nel tuo lavoro o importa solo la musica?
Dede: mi piace molto curare lo stile. Non seguo la moda, credo che lo stile abbia più importanza. Disegno da sola i miei vestiti, quando posso, perché a mia madre piace poi realizzarli per me. E’ un modo per essere più vicine quando sono in tour (anche se qualche volta si presenta ai concerti). Se devo fare shopping preferisco andare per negozietti dell’usato: adoro il vintage! Il look nel mio lavoro è importante. Non è la parte principale, certo, ma l’immagine fa parte dello show.
E i classici progetti per il futuro? Non credevate mica di sfuggire a questa domanda…
Darren: Non aspettavo altro che risponderti! Io voglio continuare con questo progetto e dare il meglio di me. Come gruppo insieme funzioniamo, amiamo tutti la vita e quello che stiamo raccogliendo, amiamo essere in tour e fare concerti, spero che tutto questo possa rimanere una costante per il futuro. Restiamo sempre dei ragazzi semplici: da fuori la gente può pensare a noi come a delle star, ma eccoci qui: tre ragazzi che stanno vivendo un’esperienza bellissima. Non c’è altro.
We Have Band – Divisive
Caricato da naiverecords. – Scopri altri video musicaliAutore: Olga Campofreda
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