Ritornano i Breakfast con un nuovo lavoro “Flowers and Spiderwebs”. Una vera svolta artista da loro definita “a tinte fosche”.
Il due italo-austriaco conferma, anche in questo terzo lavoro, uno stile raffinato e una decisa maturià.
Il ritorno di Breakfast con “Flowers and Spiderwebs”. Quali sono le differenze musicali che avete apportato?
Innanzitutto abbiamo avuto maggior libertà compositiva in seguito alla scelta di produrre noi il disco e fondare la nostra etichetta. Poi lo stile credo si sia affinato, abbiamo osato esplorare di più noi stessi. Ci sono più atmosfere acide e dark rispetto al disco precedente.
Cosa intendete quando parlando del Cd affermate che è “a tinte fosche”?
Volevamo sottolineare come sia alla fine emerso un nostro lato più “scuro” e meno solare rispetto alla vena meramente pop che caratterizzava i nostri primi lavori, il tutto è più nebbioso anche se molto più ruvido quando serve.
Come nasce questo titolo?
Nasce proprio dalla volontà di sottolineare come bene e male, in sostanza, gioia e dolore, si presentino sempre nelle nostre vite e facciano parte della stessa medaglia, non si può escludere l’una senza escludere anche l’altra. Il titolo stesso “Flowers and Spiderwebs”, fiori e ragnatele, vuole rappresentare con un’apparente contraddizione in termini tali concetti che segnano la vita di ognuno di noi.
Il vostro crossover musicale si basa sulla fusione fra suoni sixties ed elettronica, come affermavano nel precedente incontro. Questo valore è ancora così rappresentato anche nel nuovo lavoro?
Sicuramente stavolta siamo stati più liberi da condizionamenti ed abbiamo usato indistintamente tecnologia analogica e digitale. Se tale mix risulta evidente, stavolta è emerso davvero in forma del tutto spontanea
Di quali collaborazioni vi siete avvalsi?
Molti musicisti che hanno suonato nel nostro disco suonano regolarmente con Elisa ma ormai sono la band in studio dei Breakfast! Poi Maier è un noto ed affermato jazzista. Kellner è ormai parte integrante del progetto. Tutti i musicisti coinvolti hanno dato quel quid in più secondo noi alla produzione
Maurice ha collaborato essendo tecnico di studio con diversi artisti come Afterhours, Almamegretta, Baustelle, Manu Chao, Adriano Celentano, Mauro Pagani, Roberto Vecchioni, Perturbazione. Cosa ti ha dato quell’esperienza?
La possibilita’ di cogliere i segreti e le tecniche di scrittura e produzione dei brani. Devo molto a Mauro Pagani che mi ha voluto come fonico residente nel suo studio le “Officine meccaniche”. E’ stata una gavetta divina!
Il nuovo trend della distribuzione sembra essere internet e le chiavi usb. Pensate anche voi di affacciarvi su questa scena?
E’ inevitabile dover affrontare internet, che del resto a livello promozionale è davvero la rivoluzione, come del resto per le vendite… in negativo però! Ci siamo attrezzati ad ogni modo ma preferiamo ancora il contatto umano, quello vero.
Il nuovo lavoro dove trova le fonti d’ispirazione?
A parte nei tanti ascolti che da “non più giovani” possiamo vantare (sigh!) e che inevitabilmente ci influenzano tutti, stavolta abbiamo veramente scavato in noi stessi. Per cui, al di là delle critiche che comunque è giusto ci siano, siamo davvero soddisfatti del lavoro realizzato.
Avete in programma un tour nazionale?
Sì. Stiamo organizzando un tour a partire da ottobre in tutta Italia. Per ora faremo alcune tappe promozionali durante l’estate.
Un messaggio a chi vi ascolta?
Aiutate il Tibet; usate energie alternative; andate a piedi in città; risparmiate soldi; fatte l’amore; boicottate ogni forma di violenza; documentatevi; sappiate scegliere. Ed infine un saluto a tutti dai Breakfast, ascoltate la nostra musica e contattateci su breakfastspace!Autore: Patrizio Longo “Extranet”
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