E’ un’artista, non c’è dubbio, il problema è capire in quale campo. In quello della provocazione lo è senz’altro, poi scrive, canta, disegna; è napoletano ed ha una smodata passione per la musica, per tutta la musica, non soltanto per l’hip-hop nel quale ha sguazzato fin da fanciullo. E’ tutto semplice nel suo nuovo album “Col dito puntato” (tranne rimettere a posto il packaging). U_led è riuscito a mettere d’accordo numerosi generi musicali, tenendo altissimo il livello dei contenuti, piazzati in un ordinatissimo guazzabuglio di sonorità che ti fa canticchiare i problemi di tutti i giorni, e che speriamo aiuti anche a risolverli.
Prima domanda d’obbligo, in che genere musicale è più appropriato secondo te inquadrare “Col dito puntato”? Sempre se fosse possibile, io almeno non ci sono riuscito con sicurezza.
Non posso neanch’io dirlo con certezza. Secondo me non dovrebbe essere così importante. Ma purtroppo lo è. Oggi è molto più importante trovare un “contenitore” adatto alla propria musica, piuttosto che la musica stessa.
Io sono molto istintivo in generale e ho scritto ogni singolo pezzo cercando di essere fedele al “concept” che mi ero prefissato. Tra le tante definizioni date alla mia musica, quella di Pop Cantautoriale credo sia quella più azzeccata.
Hai avuto paura che il tuo lavoro potesse essere frainteso vista l’insolita accoppiata tra frequenti sonorità pop e temi sociali? Un esempio su tutti “Abbasso la bandiera”.
Beh la cosa di cui mi sono preoccupato di più è stata la “retorica” che ho cercato di evitare con tutto me stesso. Per alcuni non è bastato. Trovo poi, molto divertente costruire dei ritornelli orecchiabili che però contengono concetti che sono pugnalate e che cozzano con l’atmosfera che la canzone sessa ricrea. “Abbassa la Bandiera” ne è un esempio, ma anche “Puzza”, “Col Cervello Bevuto”… Il timore di essere frainteso c’è stato e c’è tuttora visto dopo quello che è successo con “Fuori dal Tunnel” di Caparezza.
Ti giro una domanda che tu fai in “Rifiuto”, la traccia numero 1. Tu l’hai mai fatta la pipì addosso a una donna?
No! Tu? sinceramente è una cosa che non capisco, ma è una fantasia comune a molti. La voce nel pezzo è rubata da un famoso reality show…
Cosa dici a quelli che fanno i fatti loro all’ombra di una croce e qual è la cosa più atroce?
Beh la cosa più atroce è la Pedofilia. Ancora più atroce è che questa devianza possa essere perpetuata in ambienti ecclesiastici che proteggono questi che sono dei veri e propri criminali. La chiesa è abile ad insabbiare, nascondere, mettere a tacere grazie anche a Media compiacenti che dedicano uno spazio percentualmente troppo elevato al vaticano ed ai valori che crede di trasmettere. Ovviamente la pedofilia è solo uno dei crimini efferati che quotidianamente si realizzano “All’ombra di una croce”. Un altro caso è la sottrazione di aiuti Cee e la non corretta distribuzione degli stessi. Ho fatto l’obiettore di coscienza in Caritas e ne so qualcosa.
Se sentissi una tua canzone ad “Amici” della De Filippi come reagiresti?
Credo che “Amici” così come “Uomini e Donne” siano una piaga sociale, paragonabile all’emergenza rifiuti in Campania. Il degrado culturale che deriva da quelle trasmissioni è disarmante…se una mia canzone dovesse mai essere trasmessa da amici non la sentirei…
E’ una rarità sentire una sola parolaccia in un intero cd. Sei sempre così educato quando sei arrabbiato?
“Col dio puntato” non è un disco “arrabbiato”e un disco critico che cela un contro concetto espresso dal fumetto ad esso legato…ma poi c’è davvero bisogno di parolacce per sottolineare concetti “duri” e “arrabbiati”? Caspita, però, non ci avevo fatto caso…ma non ce n’è neanche una?
Come mai non hai inciso nemmeno una traccia in napoletano?
Beh il mio lavoro precedente, era quasi tutto in napoletano. La scelta di scrivere tutti i testi in italiano non è casuale. Artisti come Co’Sang, Fuossera, Lucariello, ma anche lo stesso Raiz, cantando in napoletano cantano di Napoli e della napoletanità, rimarcando i problemi che questa città vive quotidianamente. Io nel cantare in Italiano ho deciso di fare il processo inverso “puntare il dito” contro le storture dell’Italia ma con gli occhi di un napoletano. I napoletani sono anche italiani, e vivono i drammi che anche il resto d’Italia vive oltre quelli tutti nostrani e che rappresentano un piatto dove tutti volgliono fare la scarpetta. I salari, le tasse, l’indebitamento, i mutui, il costo dell’istruzione. Sembra che quando si parla di Napoli oggi, si deve, per forza, parlare di camorra, di rifiuti, di Bassolino, di Inceneritori.
Tanto per capirci qualcosa in più, qual è la musica che ascoltavi da giovane visto che oramai come dice Daw, il tuo fumetto, sei calvo e grasso?
Bennato su tutti. Suonavo le sue canzoni con una eko 12 corde che conservo ancora gelosamente. Bob Marley. Ma anche Springsteen. Dylan, i Metallica. Successivamente Frankie Hi NRG, Ani DI Franco, Manu Chao. Oggi apprezzo particolarmente Caparezza. Miki credo sia quello che scrive i testi migliori in Italia, paragonabile solo a Battiato.
Chi ha svolto i progetti grafici del sito e del packagind del disco? Sono davvero una figata.
Stefano Ciannamea. Un vero genio della grafica. E’ stato lui a creare sia il sito che il Packaging. Stefano è anche l’autore del sito www.Caparezza.com. Attualmente sta lavorando al libro di Caparezza e all’artwork del suo nuovo disco. Ho deciso di affidare a lui il montaggio del video di “Delirio” interamente realizzato in stop-motion (presente Wallace e Grommit?) e che uscirà tra qualche settimana.
Mi richiudi il cd che io non sono in grado?
Il Cd è stato prodotto interamente in Campania, c’è un verso per chiudere le alette… Dannato Digipack a Croce!!!!! Però è Bellissimo non trovi?
Autore: Valerio Molinaro
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