In occasione del loro primo concerto a Napoli. Incontriamo Adam Lee Miller e Nicola Kuperus nei camerini del Duel:Beat, dopo aver assistito al loro live, molto energico e coinvolgente.
Una breve ma vivace chiacchierata intervallata da qualche goccio di “Jack”, durante la quale Adam e Nicola ci parlano del loro ultimo lavoro “Gimmie Trouble”, di Detroit e degli USA, ma soprattutto della loro incredibile carriera che li ha portati sulla bocca di tutti in giro per l’underground del mondo in brevissimo tempo.
Prima volta a Napoli? Che impressioni avete ricevuto dal pubblico europeo in generale?
Adam: Prima volta in assoluto e purtroppo il tempo non era bello! Almeno siamo riusciti a mangiare una pizza! Questo tour europeo ci ha portato in tantissimi posti nuovi per noi, siamo stati in diverse città europee quali Amsterdam, Berlino, Monaco, Vienna, Torino, Milano e Napoli. Domani partiremo per Bologna e poi Manchester, Glasgow, Cardiff, Londra e Liverpool…un tour europeo di circa diciannove date contro le trentadue americane.
Nicola: In Europa abbiamo visto e incontrato tantissime persone ed in base alle circostanze abbiamo avuto impressioni e situazioni diverse. Berlino è cool ma a Monaco ad esempio la gente è apparsa un po’ fredda. Qui invece è stato molto bello. Ci siamo divertiti e il pubblico anche era molto divertito. Ci è piaciuta tantissimo la serata di questa sera proprio per il coinvolgimento del pubblico. Abbiamo notato anche che erano presenti tante persone da altre città. Ci hanno avvicinato alcuni ragazzi di Roma, molto entusiasti.
Beh, in effetti è significativo, Napoli da Roma non è molto distante anche se abitualmente la gente parte da Napoli per andare Roma a qualche concerto. Questo conferma la vostra forza attrattiva conquistata nel tempo. Parlateci di “Gimmie Trouble”, in questo ultimo vostro album sembra che in effetti avete voluto proporre una sorta di punk suonato con strumenti “elettronici” e quindi una componente particolare aggiunta che dà rispetto ad “Anxiety always” un forte senso di dinamicità.
Adam: Wow sei riuscito ad anticipare anche la risposta! Per quanto ci concerne io suono il basso, la chitarra, un Moog e le tastiere, naturalmente dipende dall’utilizzo che un musicista ne fa di questa strumentazione.
Aggiungo però, che noi non sentiamo nessuna appartenenza ad alcun genere. Soprattutto negli USA dove non vi è una scena elettronica ben definita.
Nicola: Per quanto ci riguarda, noi produciamo musica insieme da tempo e raggiungiamo il risultato finale dopo una serie di fasi e processi, molto spesso divergenti. Noi non pensiamo di creare musica elettronica anche se siamo diventati popolari nel momento in cui la musica elettronica cominciava a diventare popolare.
Adam: Inoltre penso che scriviamo brani accessibili a tutti…
Nicola: Anche se riusciamo a rimanere molto sarcastici e ironici.
Il vostro pubblico è quindi cresciuto in relazione a qualche anno fa, come i capelli di Nicola!
(Risate) Nicola: E’ vero, siamo diventati molto popolari pur riuscendo a creare musica che ci sentiamo di suonare e portare in giro per il mondo. Più una band suona dal vivo, più il suo pubblico cresce e tutto ciò mi sembra consequenziale.
Cosa ci raccontate della Detroit nell’era Bush? Circolano e si vendono più automobili o si esporta più musica elettronica?
Adam: Meno di entrambe! (Risate). Detroit è una città molto grande! Tantissima gente, soprattutto in Europa, pensa che Detroit sia La Mecca dell’elettronica. Questo mi fa pensare quanto in Europa sia popolare la dance music rispetto agli USA, e per quanto mi riguarda penso sempre che sia strano che la maggior parte della techno provenga da Detroit perché l’Europa l’ha abbracciata molto prima dell’America.
E cosa ne pensate della musica elettronica degli USA del momento?
Adam: Penso che, come ho già detto in precedenza, in Usa non esiste una scena elettronica ben definita, contrariamente a quanto sembra in Europa.
Non seguiamo molto la musica elettronica o una specifica band in particolare, così come non ci consideriamo una band di musica elettronica. Io seguo la musica in generale, amo molto il rock!
Lavori in corso alla Ersatz Audio? Come è venuto fuori l’idea e la scelta di pubblicare “Gimmie Trouble” con la Thrill Jockey Records?
Adam: In verità alla Ersatz ci siamo presi un piccolo periodo di break. Siamo solo in due a gestire l’etichetta. Già in passato avevamo discusso circa l’opportunità di far uscire il nostro terzo album con un’altra etichetta, proprio perché era diventato un lavoraccio gestirci da soli. Amiamo lo spirito indipendente, il non avere pressioni e controllo su ciò che facciamo. E’ soprattutto questo che ci piace della Thrill, non seguono alcuna logica del mainstream, non controllano gli artisti, lo spirito di totale libertà insomma. Ognuno riesce a fare ciò che desidera.
Come mai nei booklet dei vostri CD o in tantissime vostre immagini, soprattutto Adam compare con le corna di cervo?
Adam e Nicola prima ridono e si prendono in giro poi rispondono insieme: E’ vero è una cosa molto interessante! Detroit è una piccola parte dello stato del Michigan. Il resto dello stato è composto di paesaggi molto boscosi, ci sono molte montagne, laghi, boschi e caverne. La gente pensa che il Michigan sia solo Detroit ma il Michigan non è Detroit! Inoltre la gente pratica tantissimo la caccia.
Ehm… Nicola, scatti tu le foto ad Adam con le corna? Sappiamo che sei una nota fotografa…
Nicola: Famosissima! (Risate) Forse ti sei confuso, anche mia mamma è fotografa!
Scatti per diletto o per professione?
Nicola: Per entrambi i motivi naturalmente.
Ti occupi tu quindi della grafica alla Ersatz?
Nicola: E non solo, mi capita soprattutto di scattare alla Ersatz, ma ho fatto foto anche per altre band e per qualche rivista.
Autore: Luigi Ferrara