Complessi e barocchi questi The Great Nostalgic da Austin gonfiano a dismisura i loro brani, infarcendoli di barocchismi e di arrangiamenti molto, forse troppo, curati. È un sound molto particolare quello di questo gruppo, sospeso tra indie, prog e rock.
La cosa più strana la capacità di passare con tranquillità da un registro stilistico ad un altro o al contrario, tagliare bruscamente un genere, per passare ad un altro. Questo disco ha in serbo l’ambiguità di essere pregnante, coinvolgente, ma anche lezioso, dunque difficilmente collocabile.
Sicuramente la professionalità a questi quattro musicisti non manca, ma più volte ci si chiede: “che cosa vogliono comunicare?”. Certamente non mancano parti ammalianti ed ovviamente nostalgiche ed evocative, ma più volte si ha anche la sensazione che siano sospesi ed incerti sulla direziona da prendere.
Autore: Vittorio Lannutti3