I Tuned sono un ensemble sardo che all’interno del booklet del cd scrive: “questi sono i nostri sentimenti in musica, ascoltateli con attenzione”.
Questo giusto per rendere le cose semplici al recensore.
Ad ogni modo la band dove suonano Canu e Porcu – chitarra/voce e batteria, chiudono il combo Loddo alla chitarra e Murtas al basso – (scusatemi ma l’avevo pronta da un paio di giorni sta battuta, ndr) non fa mistero di prediligere un approccio frontale alla musica. Prendono di petto l’ascoltatore con distorsioni pesanti come i peperoni a colazione e con un tiro particolarmente duro. Precisi nell’esecuzione – a parte su Inutile (non è un controtempo, quello) – possono ricordare dei Lacuna Coil meno internazionali o dei Negrita agli steroidi. Reminiscenze prog metal nell’utilizzo di tempi dispari sui primi due brani, come se John Petrucci fosse venuto in sogno ad indicare la via maestra.
Tematiche di scontro contro qualcosa che non si sa cos’è ma c’è. Forse il cattivo Sauron.
Si autodefiniscono alt. rock. Sperando che alt non sia un’ingiunzione a fermarsi.
Autore: Giuseppe Repais