La voce di Mariano Feliso, il piano di Dario Amoroso, il basso di Paolo Benvenuti e la batteria di Nicolas Huberdeau formano i Lads Who Lunch, progetto figlio della BulbartWorks. Due casertani, un veneziano e un francese che si incontrano a Roma e incidono una demo: cinque tracce in cerca del sound d’oltreoceano tanto caro al rock.
Un biglietto da visita che ha aperto le porte a numerosi live in giro per il Bel Paese durante la scorsa stagione. A dare il via alle danze una melodica Dust, nella quale la voce di Feliso pare aver preso lezioni dal vecchio Tom (Yorke, ndr), mentre in In Your House Is Falling tutto è più graffiante, dal canto alle chitarre, passando per la batteria; qui a fare da padrino scende in campo Billy Corgan. Instead Of si veste di ballata e proietta i Lads Who Lunch su di un palco illuminato a dovere per l’atmosfera. Hope – la traccia più sperimentale di questo lavoro d’esordio – è tutta giocata sulla voce, in un duello di rara e sorprendente intensità. In Pusdiac si scatta finalmente un primo piano ai tasti del pianoforte e l’incontro con le chitarre dona al brano di chiusura un sapore di colonna sonora. Quasi come a suggerire una strada da intraprendere.
Toccherà metterli alla prova con un disco completo, dove i quattro ragazzi potranno dare conferma del talento espresso in questo incipit di carriera. Crescere, perfezionarsi e stupire: ecco i loro compiti. Tecnicamente dotati e sentimentalmente convinti, speriamo che i Lads Who Lunch si facciano sentire ancora. Magari in punta di piedi, con poco rumore, tante note e il bel canto di Mariano. Perché li preferiamo melodici, o forse solo perché abbiam voglia di cantare.
Autore: Micaela De Bernardo
www.myspace.com/ladswholunch