Diretti e senza fronzoli come ogni gruppo hardcore che si rispetti i trentini Kepsah esordiscono con questo Ep di una mezz’oretta e comprendente sei brani taglienti e con testi ottimamente scritti. Il loro modo di interpretare e di manifestare la loro attitudine hc è completo e va oltre gli steccati del genere, ampliandone ed arricchendone gli orizzonti, grazie a qualche innesto di jazzcore e ovviamente a tanto noise. Le divagazioni jazzcore sono, infatti, il valore aggiunto di questo Ep, nel quale la rabbia verso l’esterno, viene mediata dalla ricerca dell’autoconsapevolezza. Il cantante non sempre canta, anzi il più delle volte parla e sembra una via di mezzo tra gli Uolchi Toki ed Emidio Clementi. La premessa è ottima, adesso li aspettiamo sulla lunga distanza.
Autore: Vittorio Lannutti