Questo split CD della Rude rec. mette a confronto due gruppi punk rock – gli italiani Sun Eats Hours ed i giapponesi Nicotine – su un terreno delicato: l’heavy metal classico, o meglio i classici dell’heavy metal; il sottotitolo di questo ‘Metal Addiction’ recita non a caso: “Punk Rockers remaking Heavy Metal Hits”. Superfluo ricordare la lunga storia di odio e amore tra punk e metal, specialmente nel nostro Paese, dove all’inizio degli anni 80 la musica underground assumeva sempre una connotazione politica, ed in questo senso tra bande di punk e metallari, nelle periferie di città come Milano, regolarmente erano botte da orbi. Poi l’hardcore gettò un ponte, ed ecco che i due generi cominciarono a conoscersi ed abbracciarsi in una morsa d’acciaio. Su ‘Metal Addiction’ si incontrano i vicentini Sun Eats Hours, in giro dal 1997 con 7 dischi in carriera, ed i giapponesi Nicotine. Se li mettiamo a confronto, emerge che la band italiana ha un background punk rock tipo californiano, ruvido e sbarazzino si, ma anche melodico, con una scelta di rivisitazione alla loro maniera di classici metal piuttosto stradaioli, roba da bikers tipo ‘Ace of Spades’ dei Motorhead, ‘Rain’ dei Cult, ‘Digging the Grave’ dei Motley Crüe: band su cui, per inciso, i punk ci sputavano, 25 anni fa. Il meglio dei Sun Eats Hours sta però nelle prove meno prevedibili, canzoni cioè che non siano inni intoccabili del metal: ‘Digging the Grave’ dei Faith no More è bella cattiva, rock’n’roll, e rappresenta persino una buona alternativa alla versione originale della vecchia ed ormai sciolta band di San Francisco. E poi la rivisitazione rallentata e blues di ‘You Shook me all Night Long’ degli AC/DC sorprende perchè denuncia finalmente un appassionato ed impegnato lavoro di rivisitazione.
I giapponesi Nicotine sono punk, ma mostrano una forte vocazione per in pop metal, e la loro scaletta si divide tra hit metal commerciali anni 80, che in Giappone hanno evidentemente lasciato un segno duraturo – ‘Final Countdown’ degli Europe, ‘It’s my Life’ di Bon Jovi, ‘I was Made for Loving you’ dei Kiss – e pezzi epic tipo Blind Guardian ed Helloween. Discutibile la loro prova: un po’ superata, ed inoltre senza il minimo filtro punk: si divertono a suonare metal poichè metallari sono, secondo me.
Questo split, operazione lodevole negli intenti ed anche divertente, in effetti non va a segno completamente per le seguenti due ragioni: la scelta di alcune canzoni non mi sembra molto azzeccata, poichè uno spartito complesso ed oscuro come ‘Enter Sandman’ dei Metallica poco si presta ad una interpretazione punk, e stesso discorso per il pop metal di Bon Jovi, o degli Europe. Inoltre sarebbe stato meglio tenersi alla larga da troppe hit – ed i Sun Eat Hours grossomodo lo han fatto… – e cercare quelle canzoni metal che, velocizzate in chiave punk ma private d’impatto, non si riducessero a sterili marcette: pessima ad esempio ‘I was Made for Loving you’ dei Kiss rifatta dai Nicotine.
Autore: Fausto Turi