“Gli Arpioni mi hanno arpionato!”, come dice Platinette dopo aver fatto passare un loro pezzo in radio. Posso permettermi di dire la stessa cosa, hanno catturato anche me.
Al suo decimo anno di attività il gruppo bergamasco esce con un album pieno di collaborazioni importanti.
Gli Arpioni, sin dall’inizio della loro carriera, apprezzati nell’ambiente ska, sono molto attivi sul piano live, sempre sul palco a regalare momenti di spensieratezza al pubblico.
In questo disco hanno portato la loro esperienza artisti del calibro di Tonino Carotone, personaggio divertente ed eccentrico si accompagna spesso a loro sul palco, dimostrazione di amicizia e di ideali comuni, nell’album degli Arpioni collabora attivamente e canta insieme a Piluka Maria Pilar Aranguren Ilarregi, sua corista, in ‘Malacabeza’ il pezzo in italiano e spagnolo che da il titolo all’album.
Presenti tra le collaborazioni ancora: da Roy Paci ad Alessandro Prilli (bassista del cantautore brianzolo Van des Sfroos), da Elisa Ghilardi al famoso attore Valerio Mastrandrea che canta nella simpaticissima ‘Er tranquillante nostro’, canzone in romanesco che scorre allegra e spensierata, ti aspetti che finita continuino con le canzone tipiche romane.
Il vino scorre copioso, soprattutto nella registrazione dell’album!
Ormai gli Arpioni stanno acquistando notorietà, il brano “Una storia disonesta” contenuto nel nuovo cd viene trasmesso dalle radio principali.
I loro concerti sono divertendi, spiritosi, loro se la cavano bene sul palco, sono perennemente in giro, spesso accompagnati da altri gruppi (sabato scorso hanno suonato al Rolling stone, Milano, con Olly and the Goodfellas).
Chiara e bella la voce del cantante “Kino” che dice di ispirarsi a Claudio Villa, alla grande tradizione di interpreti italiani del passato e la sua preparazione artistica si sente e si apprezza. Ottima anche la sua presenza scenica.
La loro musica è pulita, non si può definire solo ska o solo folk, è vera musica popolare, musica canticchiabile che accompagna il lavoratore precario in osteria.
Autore: Paola Cornacchiola