Gli Human Tanga sono un’eccezione assoluta nel panorama musicale italiano, hanno un contratto con Nicotine Records, e tutte le carte in regola per sfondare all’estero. Amano essere eccessivi ed estremi, non nascondono certo la loro attrazione verso superstizioni, paranoie, simboli arcani oscuri lascivi e morbosi, e ciò lo dimostra – prima ancora della musica e dei testi – la carrellata di trucide immagini contenuta nel libricino di questo disco.
Malgrado vada sottolineata la chiara prossimità del gruppo al genere metal, siamo tuttavia su coordinate sistematicamente “di confine” e diciamo – per rendere un’idea – che gli Human Tanga rappresentano una mutazione malefica ed oltraggiosa del r’n’r, una nuova entità trash che sa prender spunto persino da toni claustrofobicamente industrial – beninteso: senza apporti elettronici, ma l’effetto è lo stesso: ascoltate ‘A Ritual Sacrifice’, ‘Shut Up’ e ‘Human Tanga’ – e da ritmiche metal entusiasmanti che ricordano i loro idoli assoluti – i Turbonegro, gli Slayer – come nella meravigliosa ‘Evil Dead’ o nella potente ‘Holy Shit’. Tutto ciò mantenendo comunque aperto il costante e solido contatto con una grumosa anima che rimane semplicemente – si fa per dire… – r’n’r, e ricorda gli inarrivabili Cramps e Misfits: ne sono testimonianza canzoni sempre grottesche ma più sbarazzine come ‘Take it or Leave it’, e ancor di più ‘The Land of Gold’, pezzo rallentato molto ‘cool’ e stracarico di blues che, se amate roba marcia come i Down di Phil Anselmo e Pepper Keenan, dovete sentire ad ogni costo.
Il trio è formato da Murky Tanga (vocae, chitarra), Tommy Banga Tanga (batteria) e Vito Demolition Tanga (basso) e si formò nel 2002 per suonare estemporaneamente di spalla qui in Italia alle tappe live dei Lords of the New Church, e la cosa funzionò talmente bene che i tre decisero di continuare e tentare la sorte. Il qui presente cd è il loro primo lavoro su lunga distanza dopo un paio di ep da non sottovalutare, visto che proprio essi han destato l’attenzione della Nicotine Records, tra le principali e più coraggiose etichette indipendenti italiane.
Per conoscere anche l’aspetto più vero e meno teatrale della band, consiglio vivamente a tutti di visitare il blog del gruppo su http://humantanga.splinder.com/, cui si può accedere anche attraverso il loro sito (questo, invece, mooolto teatrale…) http://www.humantanga.com/. Il blog contiene riflessioni interessanti e spunti utili per comunicare col gruppo non soltanto su un piano “musicale”.
Autore: Fausto Turi