La militanza anarchica e resistenza sono gli ingredienti principali dei CGB, quartetto proveniente da Imperia, che hanno recentemente cambiato cantante. “Balboa” è il loro ultimo disco intriso di un hardcore militante che ricorda le invettive dei Kina (“Come posso sopravvivere”). In “Balboa” gli undici brani sono condensati in poco più di 23 minuti, nei quali i quattro liguri sono sempre fedeli al verbo hardcore, sospesi tra qualche chitarra di punk’77, l’oi! e la filosofia straight edge. I testi, in linea con l’hc sono immediati, ma sferzanti e assolutamente diretti, con qualche divagazione nell’introspezione, ma con risvolti critici verso la società dei consumi e del controllo, purtroppo, dominante, come nelle emblematiche ‘Fabbrica di Morte’, forse il testo più profondo, e ‘Nulla’. (per contatti: http//: www.sobbalzo.net)
Autore: Vittorio Lannutti