Athens 2004. No, le Olimpiadi le trovate da un’altra parte. E’ che vedo dilatarsi sempre di più, col passare del tempo – ma soprattutto con l’accrescersi delle informazioni –, il novero di band, ma anche di labels, presenti sul territorio di quella che un tempo era conosciuta, quasi a titolo di esclusiva, come la “hometown dei REM”. Oggi è la volta della Warm (Electronic Recordings, se volete il nome al completo), realtà tutt’altro che nuova – se non per noi – visto che il n. 100 in catalogo è stato oltrepassato già da prima di questo EP a firma Matthew Houck aka Phosphorescent.
“The Weight of Flight” apre nel più lamentoso dei modi, manco Will Oldham fosse un giullare in vena di scherzi. Fortunatamente questo assist a una pessima predisposizione all’ascolto non va a segno, e già nella successiva ‘All of It, All’ la poetica roots-folk di Houck si affina in forme più compiute sotto il profilo espressivo-emotivo, indirizzate tanto verso lo schema dell’intima field-song quanto verso l’entusiastico fragore orchestrale (Jason Molina nella recente incarnazione Magnolia Electric Co., tanto per intenderci).
Un ulteriore assortimento stilistico (ma parliamo di poco più che sfumature) lo conferisce ‘Not Rght, You Know’, lunga, drammatica, quasi spirituale “confessione sonora” con cui Phosphorescent vibra la stoccata decisiva al cuore dell’ascoltatore, forse, però, già troppo incallito, di recente, per farsi toccare le corde più profonde. WRM110CD, archiviato anche questo. Senza eccessivo entusiasmo.
Autore: Bob Villani