I Figli di Madre Ignota, se non sanno chi sia la loro madre naturale, certamente hanno tanti padri, almeno spirituali. Nel combo milanese, formato da otto elementi, infatti, convivono gli amori ed i riferimenti musicali più diversi, ma accomunati dalla matrice latina. I Figli di Madre Ignota, infatti, in questo “Tamboo tamboo” esprimono il loro affetto per il Capossela più stralunato e latinoamericano, per i Mau Mau più mediterranei, per il più grande esponente del swing italiano: Renato Carosone, per il Paolo Conte più disordinato, oltre che per i ritmi turchi, per le polke e per l’inevitabile patchanka. Nelle diciassette tracce, grazie alle quali si balla, ci si diverte, si esprime malinconia, c’è anche spazio per un omaggio ai misteri delle piazze di Milano (“Milano Manaus”), che viene omaggiata con degli intriganti ritmi balcanici. L’aspetto più intrigante di questo Cd è che le differenze tra i generi non vengono percepite come fastidiose, ma anzi come fonti di ricchezza.
Autore: Vittorio Lannutti