Ci sono limiti nelle nostre conoscenze musicali che sarebbe azzardato sfidare. Come cavarsela tra i forzieri che custodiscono il patrimonio della canzone popolare italiana noi cresciuti a Clash, King Crimson e Sonic Youth? Come riuscire a non essere superficiali verso qualcosa (Tenco, De Andrè, Endrigo) che riempie pagine importanti della storia musicale tricolore senza essere degenerato in fenomeno da esportazione per paisà ammalati di nostalgia del belpaese?
Introduzione doverosa per questo disco, piaccia o meno, a firma del quintetto milanese Le Masque. Che – e questa è una delle cose che non t’aspetti da Snowdonia, non solo vetrina di oltranzisti non-musicisti – esistono da quasi un quarto di secolo. Una carriera fatta di dischi distribuiti anche da major, citazioni sull’enciclopedia del rock italiano, successo e apparizioni televisive in Grecia (!!), e dedicata, come da accenno, alla passione apparentemente “anti-evolutiva” per la canzone d’autore “classica” (che in fondo è quella da cui pesca, tanto per dire, un Capossela così tanto in auge oggi).
Ad arricchire tale contenuto musicale c’è poi il tema, centrale nel disco, della rivoluzione sessuale femminile, quella di 30 e passa anni fa qui fatta scoppiare emblematicamente con il manifesto di una crema solare, quella con cui le donne occidentali, tra risvolti più o meno consumistici, (ri)scoprono le loro potenzialità seduttorie, la “greca beltà” con cui (ri)partire alla conquista del bruto mondo maschile. Concetto questo esternato, oltre che nei testi di molti brani, anche nei fittizi dialoghi tra Globiana e Merope (con la prima che fa assurgere tali argomentazioni al rango di “politica”).
Ma insomma, ‘sto disco vale o no la pena? Bè, come accennato, non è proprio il nostro forte, ma gli arrangiamenti sono tutt’altro che da buttare, e non è solo una faccenda tutta italiana vista la presenza qua e là di “esotismi” di bossa e salsa che non hanno l’aria di strizzate di palpebre a un pubblico più ampio del dovuto. Lo so, c’è un mondo musicale intero che va avanti, o semplicemente altrove, e che merita di essere seguito… Le Masque… forse “un giorno capiremo” (Paola, you’re right!!)
Autore: Roberto Villani