La strada intrapresa dai Battles ha avuto diversi seguiti nella musica di questo inizio di anni ’10, tra i tanti che hanno deciso di immettersi in quella scia ci sono questi tre francesi, gli Electric Electric che si esprimono con un noise elettronico e percussivo, mai domo, sul quale il trio costruisce trame sonore conturbanti, ipnotiche o aperte.
Una chitarra, una batteria ed elettronica gli EE creano iun sound mai pacato bensì alla continua ricerca ansiosa di un paesaggio sonoro cui approdare, che sia quello dei citati Battles, quello dell’industrial-noisee Big Black o dei Nine Inch Nails con una certa no-wave shakerata distesa lungo i canoni del post-rock.
Il trio – composto da Eric Betz, Vincent Redel, Vincent Robert – non è affatto derivativo, anche se prende spunto da questi gruppi, e grazie a i cambi di ritmica, e di registro stilistico, riesce ad imporre la propria personalità fatta di sonorità controtempo e martellanti che trascinano l’ascoltatore in momenti di pura trance-noise; ma anche all’esaltazione del ballo come sfogo fine a sé stesso.
Insomma la disciplina degli EE è la ricerca della liberazione del corpo e dunque della catarsi. Tuttavia si tratta di una liberazione mediata e mai casuale ma che ha una razionalità di fondo in grado di guidare verso paesaggi sonori affascinanti e sempre esaltanti.
L’album Discipline uscirà il 3 ottobre pèer l’italiana Africantape che però immetterà il disco sul mercato europeo grazie alla collaborazione con l’etichette: Herzfeld, Kythibong e Murailles Music.
Autore: Vittorio Lannutti