Marry Waterson & Oliver Knight sono fratelli, non so perché i cognomi siano diversi e non ho la certezza che i loro siano dei nomi d’arte.
L’albero genealogico poco importa ai fini del disco, soprattutto per il fatto di ritrovarci ad ascoltare un lavoro a suo modo atemporale.
Non vorremmo dare un’aura di eternità ad Hidden, però la struttura portante di elegante folk inglese lo rende slegato dalle mode e lo colloca in buona posizione nel marasma delle produzioni del genere.
Undici brani per quarantadue minuti circa di eleganza formale e trame avvolgenti che ammiccano alla musica tradizionale d’oltremanica, ma con un piglio anche moderno che rende il risultato più che apprezzabile.
Caldi episodi da sera d’autunno costruiscono momenti di delicata intimità senza sembrare troppo fragili e sospesi. Insomma, c’è sostanza in questi solchi, non solo esercizio di stile, anche quando sembra di essere usciti da una live session di qualche pub sperduto nello Yorkshire, c’è sempre quella patina di solennità appena accennata che riesce a fare la differenza.
Un lavoro che concede poco alla fantasia, molto radicato alla tradizione ed altrettanto sincero. Rinfrescante e malinconico come le più belle giornate di inizio autunno.
Autore: Alfredo Amodeo