Il terzo disco dei veneti Captain Mantell – cui si aggiungono due EP degli esordi, che risalgono al 2007 – contiene 13 brani di impatto e ritmo sintetizzato, cantati in lingua inglese che, fedeli al genere indie rock, si muovono decisi verso atmosfere ballabili ed electro.
Il disco è una carrellata di episodi tutti potenziali singoli, composti con gli strumenti e poi arrangiati e prodotti con l’elettronica, facendo sfoggio di grandi doti tecniche e passione autentica verso gli anni 80 e non solo; inutile citare singoli brani proprio perchè tutte le canzoni dei Captain Mantell rappresentano lo sviluppo di un punto di vista artistico che mantiene sempre ben fermo l’approccio pop, malgrado il trio faccia di fatto rock elettronico accessibile a chiunque, specialmente a chi vuol ballare, in un caleidoscopio di testi dolceamari, suoni spaziali, un buco spaziotemporale verso gli anni 80, direzione Human League, Pet Shop Boys e Depeche Mode, passando per Motel Connection e Hot Chip.
‘Yesterday (like the Beatles Say)‘ e ‘Before we Perish’ sono singoli importanti, capaci di catturare con un vero e proprio almanacco di ganci, ma tutto il disco è cosparso di brani di uguale potenziale, malgrado si guardi con interesse anche a cose un attimino più a muso duro, come ‘Simple Entertainment’.
Ground Lift è un buon disco electro per una band ormai importante dell’indie rock italiano, per la quale vale però lo stesso discorso fatto l’anno scorso per i campani Strip in Midi Side: la sensazione che questa musica possa diventare un vicolo cieco, senza sbocchi possibili.
CAPTAIN MANTELL – Yesterday (Like the Beatles say) from IRMArecords on Vimeo.
Autore: Fausto Turi