In qualche modo l’estate arriva inesorabile, col tutto il carico di afa, caldo insopportabile e giornate in cui lavorare o fare qualunque cosa che non sia stare a mollo nell’acqua risulta impossibile.
Per rinfrescare lo spirito possono farci comodo dischi come quello dei Reptar, band di Athens che non ha niente in comune con i R.E.M., preferendo la scia esotica dei Wampire Weekend nella mescolanza di ispirazioni con un’attitudine indie-pop molto scandinava.
Lasciata da parte ogni velleità di innovazione, il disco viaggia su sensazioni piacevoli anche se già sentite, tra spensieratezza pop e colori sgargianti. Il risultato finale non è da spellarsi le mani, ma abbandonarsi a questo pugno di canzoni per qualche mezzo pomeriggio di languida desolazione può risultare una pratica rigenerante.
“Body Faucet” è un disco senza particolari pretese se non quelle di generare nell’ascoltatore una brezza ideale a rinfrescare lo spirito; ci riesce in pieno, senza stupire e con un poco di ingenuità. Quasi un disco “usa e getta”, appositamente creato per la stagione calda.
Probabilmente nel breve volgere di un mese ce ne dimenticheremo. E non è necessariamente una colpa.
Autore: Enrico Amendola