Cerebrale ed emotivo al tempo stesso il marsigliese Philippe Petit estende il suo progetto di colonna sonora, avviata con il precedente capitolo degli straordinari racconti della ragazza limone, giungendo alla trilogia.
A fare da padrone, come è sua caratteristica ben consolidata, è la sperimentazione, insieme all’imprevedibilità. L’artista francese fa tutto da solo, utilizzando percussioni, live electronics, sintetizzatori, cymbalum elettronico e la triple caterpillar drum guitar, con i quali realizza cinque brani dilatati, bizzarri e straordinari nel modo in cui riesce a sorprendere l’ascoltatore più ricettivo a sonorità aliene dal fruibilità di massa.
La struttura dei brani è sempre minimale, con schegge soniche, mai invadenti, piuttosto in divenire, anche se l’obiettivo finale è la sperimentazione fine a se stessa.
Un modus operandi che porta il musicista al gusto estetico della ricerca sonora, alla stessa stregua di John Zorn, Xabier Iriondo.
Autore: Vittorio Lannutti