Per questo nuovo disco dei Deus mi trovo in imbarazzo. Annunciato improvvisamente a meno di un anno da “Keep You Close” e giustificato come un’esigenza di dare vita a canzoni senza far aspettare troppo il proprio pubblico, “Following Sea” è profondamente diverso dalla precedente produzione della band belga e sicuramente scontenterà una fetta dei fans.
Il disagio nasce nella consapevolezza che saranno in molti a storcere il naso al cospetto di canzoni mai così pop e luminose, lontane dalla spigolosità rock tipica dei Deus, però il disco mi piace, pur nella sua diversità.
Il “trucco” sta nel godersi l’album senza aspettative pregresse, facendo tabula rasa di quanto ascoltato da loro fino ad oggi. E la cosa funziona, sia quando i brani non rinunciano ad una certa austerità, come era lecito aspettarsi, sia quando aprono luminose finestre di puro pop ad alta fedeltà.
Molti vedono certe cambiamenti di rotta come un tradimento, personalmente le colgo come un’esigenza da parte della band di volersi mettere in gioco con qualcosa di diverso. Sicuramente lontano da essere il miglior disco dei Deus, “Following Sea”, riesce a ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto nei miei ascolti quotidiani.
Sta a voi scoprire da quale parte della barricata stare, affidandovi semplicemente al vostro gusto, senza inutili distrazioni o aspettative di sorta.
Autore: Enrico Amendola