I Musica per Bambini sono capaci di creare nei loro dischi un intero Universo – come già constatato nel precedente ‘Dio contro Diavolo’ del 2008 – popolato di bambini che sono la parodia degli adulti: grotteschi, paradossali, contemporaneamente ingenui e capaci di malvagità agghiaccianti (‘Come la Minestra’), lontani dal mito del bambino spilberghiano, simili piuttosto a dei Limp Bizkit alle elementari, ed il gruppo rappresenta una delle cose più concrete ed interessanti che la patafisica e stravagante microetichetta Trovarobato sia riuscita a lanciare nella musica indipendente italiana, assieme ad Aidoru, Mariposa, Iosonouncane, Dino Fumaretto e Simona Gretchen.
Il sesto disco della band, nata nel 1998 e comprendente Manuel, Mirko e Manzo, prende spunto dal mito della Creazione dell’uomo e dalla teoria scientifica dell’Evoluzione (‘La Bibbia della Scimmia’), creando a partire da essi due percorsi intrecciati e disordinati che passano per il mito insensato della tecnologia – quasi una nuova religione – il sogno proibito dell’essere umano di diventare egli stesso creatore e manipolatore della realtà (‘Uomo da Laboratorio’), per giungere poi all’inevitabile fine dell’Umanità (‘Mappamondista’).
Testi in italiano, ritmi musicali spesso velocissimi e rumorosi, tra synth pop, electro, grotteschi passaggi di metal elettronico (‘GianTarlo’, ‘Nuovo Animale’) e trovate da cabaret, con l’ospitata di un Caparezza (‘Tartarugola’) perfettamente a suo agio, filastrocche infantili (‘Due Punti, Parentesi Chiusa’, Sei come la Minestra’) e gli esilaranti siparietti, tra una canzone e l’altra, di una banda di bambini di notte in un cimitero, che ci ricordano i Goonies, e che ivi trovano un simulatore di spettri, capace di evocare fantasmi pronti a narrare la propria storia, come in una sorta di Antologia di Spoon River in versione z-movie.
‘Tavola Calda Periodica’, accompagnata da un videoclip, è il primo singolo, in cui tanto per dire si nota chiaramente la trasfigurazione che Musica per Bambini fa dell’immaginario infantile – all’occasione: bambini dal viso d’angelo e il cuore di sfaccimma… – ed una generale vocazione per un pop alternativo, nell’episodio più serio di ‘Ci Vorrebbe una Fabbrica’, addirittura non lontano da Perturbazione e Virginiana Miller.
Probabilmente disturbante e difficile da seguire già dal primo ascolto, per chi la musica è abituato a seguirla alla radio e non sia dunque minimamente abituato a tanti imput infilati l’uno dopo l’altro, tra urla e cambi sfiancanti di ritmi e direzioni, trovate estemporanee ed incrollabile senso dell’umorismo, il disco è ad ogni modo originalissimo, a suo modo d’avanguardia ma pop; così Musica per Bambini finisce per rappresentare qualcosa a sé stante nel panorama indipendente italiano, malgrado disorientante.
Autore: Fausto Turi