Prosegue inesorabile e senza impedimenti il cammino del duo di Akron alla ricerca delle radici della musica Usa, quindi del blues e del rock. Dopo il soul che ha caratterizzato il precedente “Brothers” Auerbach e Carney hanno virato verso il rock’n’roll, con cadenze pop molto immediate e accattivanti.
Badate bene che definirli pop è solo un complimento perché mai un disco così pop-rock affascina così tanto. “El camino” è la pura e definitiva quadratura del cerchio di come si dovrebbe suonare rock’n’roll, vale a dire con leggerezza ma con belle chitarre e soprattutto con un approccio garage senza né intellettualismi nè banalità.
Prodotto da Danger Mouse , e con l’aggiunta delle tastiere di Burton, gli undici brani in scaletta sono uno stupendo tuffo nell’epopea del rock degli anni ’70, riletto con in un’ottica contemporanea grazie anche a quanto hanno fatto nel decennio passato i White Stripes, giusto per darvi un’ulteriore coordinata che vi aiuti a comprendere meglio questo disco che è inevitabilmente citazionista.
Il dico parte con “Lonely boy”, che ti fa ancheggiare come gli Stones a cavallo dei ’70, ammiccando molto a Chuck Berry, a seguire troviamo la ritmica incessante di “Dead and gone”, con i cori che suscitano richiami evocativi alle colonne sonore dei film dei ’60. “Gold on the ceiling” è il brano che ogni discoteca rock dovrebbe inserire nella playlist almeno per i prossimi dieci anni, per il modo in cui le aperture rock ed il wah wah si fondono con la dance e con i cori soul.
I Black Keys in “Little black submarines” citano spudoratamente i Led Zeppelin di “Highway to heaven”, mentre con “Money maker” ci esplodono in faccia – ancora una volta – gli anni ’70, mentre riescono a superare i Dirtmombs nel grattugiare il r’n’b di “Run right black” e “Sister” è una funky-disco da capogiro, dotata di sensualità.
Se “Hell of a season” ipnotizza e ti farebbe fare cose inenarrabili con le tastiere di “Nova baby” il duo di Akron si avvicina allo Springsteen di “The River”. “El camino” non è solo il disco del 2011, ma del decennio, vedrete quanti rapper lo saccheggeranno!!
Autore: Vittorio Lannutti