Con il nuovo “I wake up screaming” – registrato in Svezia e co-prodotto insieme ad Andy Butler degli Hercules & Love Affair – Kid Creole & The Coconuts tornano in pista dopo un silenzio durato due lustri, un lungo intervallo di tempo reso comunque più sopportabile dalla compilation “Going places” licenziata tre anni fa dalla Strut.
Juke-box di se stesso, August Darnell non risparmia nessuna delle proprie specialità, inanellando il latin-groove di “Verily, verily, verily”, l’esibizionismo da opera teatrale di “Long live the king”, il soul quasi spiritual di “Tudor Jones” e quello più ammiccante di “Love remains”, le rotondità funk di “Attitude”, il midtempo-reggae della title-track, la disco-music mulatta di “I do believe”. Se non bastasse, “Stony & Cory” ancheggia e gigioneggia in un tip tap stuzzicante per pianoforte e basso, il jazz tarantolato di “This is my life” sorride all’icona di James Brown e danzatori tropicalisti si scatenano nella giungla newyorchese di “Blow me up”. Un gradino sotto “Somebody’s got to lose”, “We’re rockin’ out tonight” e “Just because I love you”, ma la musica di Kid Creole, pur col passare degli anni, continua ad essere incredibilmente appiccicosa. E noi all’ascolto, soddisfatti come insetti ballerini che svolazzano affamati intorno ad un barattolo di marmellata.
Autore: Guido Gambacorta