Insieme da addirittura 16 anni, questa comunque giovane band veneziana che canta in lingua inglese e suona con una formazione a 4 elementi giunge ora al terzo disco, dopo Orangegreen (2005) e Northside Highway (2008), e rispetto ai precedenti lavori mostra progressi sostanziali, nonché un parziale spostamento dei propri riferimenti musicali dalla Gran Bretagna verso gli Stati Uniti.
La prima parte del disco mette in fila una serie di brani brit rock (‘Good Company’, ‘Stone Inside’, ‘Real me’ e ‘Better Times’ su tutti) dal suono psichedelico fondato su chitarre jingle avvolgenti e levigate à la Johnny Marr che piaceranno molto a chi seguiva negli anni 80-90 i dischi dell’etichetta 4AD, mentre più avanti nella scaletta vengono allo scoperto atmosfere più vigorose e/o ruvide che ci fanno pensare ai gloriosi Screaming Trees (‘I Can’t Live’) o ai Brian Jonestowne Massacre, e poi c’è spazio anche per episodi più solari (‘Careless Lovers’ e ‘Getting Better so Far’), calati nel brit pop anni 90 di La’s e Divine Comedy, che da sempre è un genere nelle corde degli Zabrisky.
Cori e chitarre elettriche dal suono psichedelico sono i punti di forza di questa band dalla buona personalità e dalla scrittura agile e varia, che con ‘Fortune is always Hiding’ mette dunque sul tavolo un album pop psichedelico molto riuscito, senza punti deboli. Gli Zabrisky sono: Marco Bagagiolo (voce, chitarra), Alberto Lo Verso (voce, basso), Jury Dogà (voce, chitarra) e Nicola Ferrarese (batteria).
Il disco è stato prodotto da Giovanni Ferrario (Micevice), chitarrista e produttore dal curriculum interminabile.
Autore: Fausto Turi