Nordirlandesi, di Belfast, i Cashier n°9 sono una band di pop e folk psichedelico che utilizza molto strumenti acustici ed effetti e echi di sequencer, coi quali intessono brani a seconda dei casi gioiosi o delicati, dai suoni rigogliosi e con un’attitudine sognante e squisito gusto pop, allineandosi dunque agli standard formali dei gruppi della loro etichetta, Bella Union (Fleet Foxes, Midlake, Low Anthem), rimanendo però sospesi tra tentazione psichedelica e voglia di una sintesi pop.
Mercury Rev da un lato, dunque, quale riferimento forte, specialmente quando la musica si fa sognante ed orchestrale (‘Goldstar’, ‘Good Human’), e poi voglia di folk genere West Coast tipo Byrds o Radar Bros (‘To Make you Feel Better’) e, con le debite proporzioni, qualche tenue tentativo di originalità sulla scia della nuova psichedelia folk di Akron/Family ed Animal Collective (‘Promise Wearing Thin’ e ‘Oh Pity‘), ma su quest’ultimo aspetto i Cashier n°9 ci vanno coi piedi di piombo, limitandosi – giustamente o troppo, a seconda dei vostri gusti – a ciò che sanno fare meglio, ovvero distendere ritornelli e strofe briosi su basi di sogno create col sequencer midi; ‘Flick Of The Wrist’ e ‘Lighthouse Will Lead You Out’ ne sono due esempi: brani in cui il quintetto – formato da Daniel Todd (voce, chitarra, sequencer), James Smith (chitarra, voce), Stuart Magowan (basso,voce), Philip Duffy (batteria) e Ronan Quinn (percussioni) – si dimostra impeccabile, pur non riuscendo a strabiliare, come i sempre originali Animal Collective.
Autore: Fausto Turi